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La Sensi: «In ritiro» La squadra dice no

(La Gazzetta dello Sport – A. Catapano) – L’epilogo è feroce e beffardo. Mentre l’Adriano romanista si destreggia nelle discoteche di Rio tra birre e ballerine, quello dello Shakhtar picchia senza pietà sui resti della Roma,...

Redazione

(La Gazzetta dello Sport - A. Catapano) - L'epilogo è feroce e beffardo. Mentre l’Adriano romanista si destreggia nelle discoteche di Rio tra birre e ballerine, quello dello Shakhtar picchia senza pietà sui resti della Roma, praticamente sbattendola fuori dalla Champions.

Il gol di Menez tiene ancora in vita la squadra di Ranieri, ma la sostanza di queste ore non cambia: una sconfitta dietro l’altra, una squadra allo sbando.

Anzi, col sedere per terra, come Riise nell’azione del terzo gol ucraino, un’immagine comica e malinconica. Alla fine, il norvegese distrutto dirà: «È colpa mia, un errore madornale. Chiedo scusa a tutti» . Fine impero Un calvario questi ultimi giorni di gestione Sensi. In due settimane la Roma si è buttata via, perdendo partite e milioni: ha compromesso la partecipazione alla prossima Champions, ha quasi abbandonato questa. Da ieri sera, contestata dai suoi tifosi. «Indegni» , «Fuori le palle» , «Tifiamo solo la maglia» , cori e striscioni rispolverati.

E a mezzanotte, un gruppo ha aspettato l’uscita del pullman per un supplemento di insulti. De Rossi li capisce. «È un momento delicato, accettiamo i fischi. La Roma può fare di tutto, anche un patatrac in 10’, come stasera. Probabilmente ci vorrà ancora tempo per diventare una grande squadra, ci manca la forza, la capacità di reagire. Venti giorni fa vivevamo altre emozioni, ora la situazione si è L’ex milanista ripreso dalle tv durante la gara: «Sto in panchina io che ho segnato 25mila gol...» Il tecnico: «Infatti si è visto poi come ha giocato...» complicata. Abbiamo ancora qualche speranza di qualificarci, sarà difficilissimo ma non impossibile» .

Passaggio di consegne L’unica speranza dei tifosi romanisti, che gli americani facciano in fretta. La transizione non durerà molto, ma se l’andazzo è questo bastano pochi giorni a buttare giù il castello. In questa fase, la patata bollente è nelle mani della banca. Paolo Fiorentino ieri ha confermato la partecipazione di UniCredit: «Resteremo con una quota del 40%» . Oggi il vicedirettore generale di UniCredit è atteso a Trigoria, incontrerà squadra e dirigenti, a margine di una riunione del Cda giallorosso.

La Sensi è ormai esautorata, anche dalla squadra: ieri sera non è riuscita a imporle il ritiro punitivo. Alla banca il compito di stimolare l’ambiente, spiegando cosa ne sarà a breve della Roma. Con gli ultimi risultati il cammino di Thomas DiBenedetto, che non prevede ancora contributi cinesi, rischia davvero di partire in salita. In bilico Giocatori demotivati, nervosi o arrabbiati. Anche ieri Totti è stato portato via a forza da un principio di rissa. E Borriello è stato pizzicato mentre diceva: «Sto in panchina io che ho segnato 25mila gol...» . «E infatti si è visto poi come ha giocato quella mezz’ora» , gli ha risposto Ranieri. In serata, il centravanti ha precisato: «Non sono Ronaldo, ma avevo fatto bene in Champions, non mi aspettavo la panchina, la mia era solo una frase paradossale, non gli ho mancato di rispetto» .

Ranieri comunque ha perso il controllo della squadra. Non rischia il posto, ha avuto rassicurazioni da Uni-Credit. Ma di questo passo, a nessuno verrà più in mente di prolungargli il contratto, nemmeno per un anno. Ma lui è... «soddisfatto» . Sì, a Ranieri la Roma è piaciuta. «Ha fatto tutto quello che poteva, 21 tiri in porta! Il secondo tempo è stato magnifico, meraviglioso. Siamo stati puniti dagli episodi. La sconfitta è amara, ma non siamo in crisi, possiamo giocarcela. Io comunque non mi dimetto» . Ci mancherebbe.