(La Gazzetta dello Sport - G.Lo Giudice) - Statisticamente è stato l'11° presidente della Roma, sul ponte di comando per tre stagioni, dal 1962 al 1965, vincendo la prima Coppe Italia della storia giallorossa.
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La scomparsa di Marini Dettina «Aveva passione e tanto coraggio»
(La Gazzetta dello Sport – G.Lo Giudice) – Statisticamente è stato l’11° presidente della Roma, sul ponte di comando per tre stagioni, dal 1962 al 1965, vincendo la prima Coppe Italia della storia giallorossa.
Un presidente tifoso Franco Marini Dettina, scomparso ieri a Roma dove era nato nel 1917, che ha sicuramente dato tanto, molto di più di quanto avuto dalla storia della società romana. Non è un caso se di lui si ricordano solo episodi negativi, come la famosa colletta del Sistina, 600 mila lire che gli autori dell'iniziativa provarono a consegnare al Conte che rifiutò sdegnato. Acquisti, successi, cadute Parecchi i colpi di mercato messi a segno: da Malatrasi al costoso Sormani, prelevato dal Mantova per 500 milioni, ai due svedesi Bergmarck e Jonsson, per finire con il tedesco Schnellinger. Giacomino Losi, capitano e simbolo di quella squadra, lo ricorda con affetto: «Era già dirigente con Gianni, poi volle la presidenza a tutti i costi, ma era troppo buono per sopravvivere in questo ambiente.
Amava la Roma in modo viscerale. Quando vincemmo la Coppa si lasciò andare, felice come un bambino, del resto avevamo battuto il Torino di Rocco. Aveva dilapidato mezzo patrimonio ed i familiari gli fecero causa per interdirlo e lui fu costretto a lasciare. Pensare che era ricchissimo, aveva costruito quasi tutta la nuova Roma che stava sorgendo. Uomo coraggioso, aveva fatto la guerra da paracadutista della Folgore, ma non voleva parlarne. Avrebbe voluto risultati subito, certo non gli giovarono i molti cambi di allenatori». [...]
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