rassegna stampa roma

La Roma si sgonfia

(Il Messaggero – U.Trani) Totti su rigore e Juan illudono i giallorossi: il Parma trova il pareggio. Il decollo mancato in classifica stavolta può incidere più che in altre circostanze.

Redazione

(Il Messaggero - U.Trani) Totti su rigore e Juan illudono i giallorossi: il Parma trova il pareggio. Il decollo mancato in classifica stavolta può incidere più che in altre circostanze.

Perché gli obiettivi della Roma in campionato potrebbero essere definitivamente compromessi. Alla fine del torneo mancano undici partite e la zona Champions è a 5 punti, ma senza benzina, con il serbatoio vuoto da inizio stagione, sembra quasi impossibile tagliare il traguardo almeno da quarta. Il pari con il Parma, 2 a 2 all’Olimpico, è il fermo immagine inequivocabile del film giallorosso in quest’annata nata male e gestita peggio. Perché dopo un’ora i giallorossi si fermano, con la lingua di fuori. Il doppio vantaggio evapora in cinque minuti, Dzemaili e Giovinco hanno pure il match-ball, tanto per far capire che è andata pure bene. Ranieri arrivò a dire che la preparazione atletica si può affidare anche a un verduraio. Battuta non riuscita e offensiva per chi si occupa, pure nel suo staff, di garantire corsa e fiato. Ignorare il problema, però, è stato l’errore più grave della sua gestione. I giocatori camminano, arrancano pesanti e stanchi. Da sempre. Sono 24 le reti incassate nell’ultima mezz’ora (su 38 totali, numeri da zona retrocessione: quartultima difesa della serie A), 19 delle quali costate 16 punti. Tanto per rafforzare il dato sono 6 i gol presi nella prima mezz’ora e 8 quelli tra il trentesimo e il sessantesimo. La nona rimonta stagionale azzera in pochi giorni anche l’effetto Montella. Il nuovo allenatore rimpiange di non aver giocato solo 74 minuti come a Bologna. La Roma avrebbe resistito, l’Aeroplanino conquistato il successo numero 23 in altrettante gare. Il suo primo pareggio lascia strascichi pure ambientali: il pubblico fischia prima e contesta dopo, urlando mercenari ai protagonisti che passeggiano in campo. Il due a zero, maturato nella prima parte, non basta. E sul 2 a 2, con il Parma subito rimasto in dieci per l’espulsione di Paci per doppia ammonizione, non riesce in quattordici minuti a concludere più verso la porta di Mirante. Non è possibile sapere se tra qualche settimana, ricominciando a lavorare a Trigoria in modo efficace, la Roma sarà in grado di correre per una partita intera. Oggi è il suo grande limite. Che, però, non deve essere l’alibi. Per un collettivo, rapido a spaventarsi quando le gambe non girano più, e per i singoli, alcuni svogliati, come Menez entrato con lo spirito di chi sta facendo un favore, altri impresentabili, come Riise dei nostri giorni. Il 2 a 0 del primo tempo, arrivato con il minimo sforzo, illude Montella. Totti, al diciannovesimo, trasforma il rigore concesso da Brighi per fallo di Lucarelli su Taddei e festeggia la sua gara numero 600 in giallorosso con il 197 gol in campionato (252° in assoluto). Juan, dopo la paratona di Mirante su colpo di testa di De Rossi, raddoppia al trentaseiesimo. Ma a fine prima parte si fa male Pizarro, scontro con Giovinco. Entra, dopo l’intervallo, Simplicio, Brighi arretra accanto a De Rossi, Totti fa un bel tiro da fuori deviato in angolo da Mirante e la Roma esce dall’incontro. Senza il cileno, niente più equilibrio. E aumenta la paura. Marino, al settimo, mette Crespo per Morrone e passa dal 3-4-2-1 al 3-4-3. Le sostituzioni di Montella non aiutano la squadra in sofferenza. Perché Menez, dentro per Vucinic, non copre a sinistra come il compagno. Dove Riise è fragile e Valiani affonda. Sul primo cross, Amauri fa un gran gol di tacco al ventinovesimo. Fuori Totti, tra l’altro ammonito e, essendo in diffida, squalificato in vista di Lecce. Ecco Borriello, inutile quanto Simplicio e Menez. Ancora a destra Valiani, nuovo cross, Cassetti salva su Crespo ma prende la schiena di Burdisso. Amauri, sfruttando la sponda favorevole, concede il bis al trentaquattresimo. Paci atterra subito Menez: secondo giallo, dopo quello a metà tempo per fallo su Simplicio, e rosso. Marino toglie Crespo e inserisce Pisano che, in area, respinge di mano un colpo di testa di Brighi. Ma le chances vere, in dieci sono del Parma: tiro di Dzemaili e deviazione di Doni, pallonetto largo di Giovinco. Brividi per la Roma, prima delle offese.