rassegna stampa roma

La rabbia in casa giallorossa: millantavano al telefono

(Il Messaggero – M.Ferretti) Daniele De Rossi non c’entra niente con il calcioscommesse. L’ha certificato, ieri, il pm Roberto Di Martino. «Quella di De Rossi è una sciocchezza – ha dichiarato Di Martino –. Ho chiesto informazioni...

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(Il Messaggero - M.Ferretti) Daniele De Rossinon c’entra niente con il calcioscommesse. L’ha certificato, ieri, il pm Roberto Di Martino. «Quella di De Rossi è una sciocchezza – ha dichiarato Di Martino –. Ho chiesto informazioni ai miei ufficiali di polizia giudiziaria e mi è stato detto che il nome di De Rossi non c’è».

Ma Daniele, da giovedì notte, da quando cioè le agenzie hanno cominciato a inserire il suo nome nei pezzi legati al calcio scommesse, tirato in ballo in un’intercettazione da Marco Paoloni, suo ex compagno nelle giovanili della Roma (considerato nel caso specifico un millantatore dalla Procura), si è chiesto mille volte perché fosse stato messo in mezzo a questa storia.

Sempre con lo stato d’animo di un uomo arrabbiato, molto arrabbiato. «E’ mia intenzione sottolineare tutta la mia indignazione per quanto apparso su alcuni organi di stampa – peraltro immediatamente smentito da autorevoli fonti giudiziarie – riguardo una vicenda che mi vede del tutto estraneo. Sono stati fatti riferimenti alla mia persona del tutto falsi e inventati e per questo tutelerò la mia immagine e la mia onorabilità in sede giudiziaria contro chiunque assocerà il mio nome a questa vicenda. Non ho altro da aggiungere».

Questo il comunicato che la AsRoma (con l’avallo di UniCredit e dei rappresentanti del consorzio statunitense) a firma di De Rossi ha diffuso via internet nel primo pomeriggio di ieri. E la Roma, più tardi, si è schierata completamente al fianco del suo giocatore, pronta a difenderlo (e a difendersi) in ogni sede.

De Rossi e Paoloni non sono mai stati amici. Compagni di squadra sì, ma amici no. Uno abitava a Ostia, l’altro al pensionato di Trigoria. Si vedevano soltanto al campo d’allenamento. Poi ognuno per la propria strada. Sono stati nella stessa squadra per due stagioni (2001-02 e 2002-03) nella Primavera allenata da Guido Ugolotti. Pur non essendo coetanei (De Rossi ha un anno di più di Paoloni) i due si sono ritrovati l’uno al fianco dell’altro in compagnia di tanti altri ragazzini che sono diventati calciatori professionisti, tra i quali Pepe, Bovo, Galloppa, Curci, Aquilani, Corvia, e tanti altri aspiranti campioni che adesso fanno gli impiegati o i rappresentanti di commercio.

E la cosa singolare è che, in quel periodo, il ragazzo promettente era Paoloni e quello meno bravino proprio De Rossi, che è cresciuto (calcisticamente) in ritardo. Lapidario Giancarlo Abete, presidente della Figc, dal ritiro azzurro di Modena. «De Rossi è e sarà una colonna della nostra Nazionale». E ancora, ma più in senso lato. «La giustizia sportiva deve fare in tempo prima della nuova stagione, deve essere tempestiva. Dobbiamo garantire la partenza regolare della stagione 2011-2012». E’ stata tirata in ballo la partita Genoa-Roma (domenica 20 febbraio, ore 15, arbitro Orsato di Schio). Una Roma senza De Rossi a centrocampo per via della squalifica rimediata per il giallo durante la partita precedente contro il Napoli. Roma avanti per tre a zero, poi rimonta del Genoa (l’ennesima della stagione subìta da una Roma senza gioco e fisicamente a pezzi) e gol della vittoria firmato nel finale da Paloschi.

A fine partita, Claudio Ranieri non parlò. Sul volo che riportava la squadra a Roma, il tecnico scrisse un comunicato che, appena sceso dell’aereo, lui stesso dettò all’Ansa. In quel comunicato c’erano le sue dimissioni dopo tre sconfitte di fila, quattro considerando la partita di Champions contro lo Shakhtar Donetsk. Due giorni dopo, la panchina della Roma veniva affidata a Vincenzo Montella. «Genoa-Roma? Qui c’è un grande millantatore e basta», ha commentato ieri l’ex allenatore giallorosso, in linea con il pm di Cremona.