(Il Romanista - E.Masetti) - La politica romana punta ad entrare nel business dello stadio. In attesa che, in tempi brevi, mister Tom incontri anche il presidente della Provincia Zingaretti, ieri hanno parlato del progetto legato al nuovo impianto della Roma sia Alessandro Cochi sia Marco Pomarici, entrambi presenti all’incontro tra il presidente in pectore romanista e il sindaco.
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La politica sogna
(Il Romanista – E.Masetti) – La politica romana punta ad entrare nel business dello stadio. In attesa che, in tempi brevi, mister Tom incontri anche il presidente della Provincia Zingaretti, ieri hanno parlato del progetto legato al...
Nello specifico del progetto e delle possibili aree è entrato proprio Cochi, delegato del sindaco allo Sport: «Se viene organizzato un incontro in una sede istituzionale - le sue parole - significa che si inizia a sviluppare seriamente un’idea. Manca ancora quella legge nazionale sugli stadi, è diverso tempo che la si aspetta». Riguardo alle possibili aree, Cochi si è sbilanciato: «Tor di Valle non sarebbe male. È una zona centrale, ben collegata, sarebbe bene interpellare il proprietario del terreno, Parnasi». «Thomas Di Benedetto mi è sembrata una persona determinata e con le idee chiare - ha spiegato invece il presidente dell’Assemblea Capitolina, Pomarici - Sono certo che riverserà tutto il suo entusiasmo in un progetto affascinante di cui sono già state poste le basi. Per quanto riguarda lo stadio l’amministrazione darà tutto l’appoggio ad un iter che vedrà anche l’Assemblea Capitolina protagonista; personalmente ritengo che la Roma non possa prescindere dalla realizzazione di un proprio impianto che sia in grado di coinvolgere tifosi e famiglia sette giorni su sette. Lo stadio Olimpico, al quale siamo comunque tutti affezionati, non è adatto al calcio in quanto la visibilità è assai limitata dalla pista dell’atletica».
Pomarici ha anche svelato che tipo di impianto ha in mente DiBenedetto: «Vuole uno stadio che possa dare la possibilità ai tifosi di avere un rapporto diretto con l’evento sportivo. Io mi rifarei agli impianti inglesi o a quello della Juventus. DiBenedetto vorrebbe che ci fosse realmente il dodicesimo uomo in campo e che le squadre ospiti abbiano una sorta di paura sportiva di venire a giocare allo stadio della Roma». Oltre al Campidoglio, anche la Regione è pronta a fare la sua parte, come conferma il vice presidente Ciocchetti: «A Torino non c’è stata speculazione, non è stato costruito uno stadio-cattedrale nel deserto - aggiunge Ciocchetti - Lo stadio è inserito nel tessuto urbano. A Roma deve accadere la stessa cosa. Noi, come Regione, siamo pronti a fare la nostra parte».
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