Ilary Blasi, conduttrice e moglie di Francesco Totti, ha raccontato a "Il Fatto Quotidiano" gli ultimi mesi dall'addio al calcio dello storico capitano della Roma, soffermandosi anche sulle frasi che rivolse a Luciano Spalletti, allora allenatore giallorosso.
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Ilary Blasi su Totti: “Sapevo che l’addio al calcio gli sarebbe costato tanto. Mai pentita delle parole su Spalletti”
La moglie dello storico capitano giallorosso a "Il Fatto Quotidiano": "È un catalizzatore, dove c'è lui si fermano le folle. E gli uomini guardano lui, non me"
La vostra vita è quasi il reality...
Spero di no. La nostra quotidianità a volte è più banale di quanto uno possa pensare, tra ruoli e doveri, obblighi famigliari e desideri di fuga per una vacanza; quindi le gioie di una famiglia che sta bene insieme. Restano i riflettori perennemente accesi. E magari ormai siamo diventati scontati, sui giornali in questi anni è apparso un po’ di tutto, compresa la discussione su un quarto figlio: sì o no?
Quel giorno (il 28 maggio, ndr) qualcuno l’ha accusata di freddezza.
Ero concentrata. Sapevo quanto gli sarebbe costato, forse ne ero cosciente più di lui; e poi conosco la sua emotività, non fragilità, ma la capacità e il coraggio di esprimere le proprie emozioni; così il mio ruolo era quello di stare lì per sostenerlo.
Per anni è stata la moglie di Totti. Ora può scattare il percorso contrario...
Ma tra di noi non c’è alcuna gara, non c’è mai stato l’atteggiamento del vediamo “chi supera chi”, altrimenti non saremmo ancora qui e insieme. Da sempre le nostre carriere viaggiano su binari differenti, che a volte noi siamo stati bravi a rendere paralleli.
Quindi stare vicina al Totti-star non le è mai pesato...
Forse non mi crede, ma la nostra vita è abbastanza normale, devo tenere qualche accorgimento, ma nulla di più. Certo cambia se esco con Francesco o no: se c’è lui si fermano le folle, è lui il catalizzatore, altrimenti il ristorante o il cinema non li vieta nessuno...
Si è pentita di quando ha definito Spalletti “un piccolo uomo” per gli atteggiamenti verso Totti.
Allora no, non mi pento. Per fortuna sono sempre lucida quando parlo, e consapevole di quello che dico. Prima penso... Magari una gaffe, capita anche ai politici. Ecco, capita a loro, non a me.
Come ha passato la sera prima dell’ultima partita di suo marito?
E chi lo dimentica... Era impossibile restare in casa, lui nevrastenico, tra il cupo e il molto cupo, così siamo usciti in motorino, caschi ben allacciati, e abbiamo raggiunto gli amici per bere un caffé insieme.
Totti è geloso?
Sono anni che me lo chiedono, battute su battute, eppure la realtà è decisamente differente: quando usciamo insieme, gli uomini guardano lui, non me. Una tristezza.
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