(Il Romanista - E. Masetti) - Nessuna festa particolare. Quella, semmai, arriverà quando supererà Roberto Baggio nella classifica marcatori di tutti i tempi in Italia. Fino a quel momento Francesco Totti manterrà un profilo basso, lo stesso che ha adottato in questi ultimi mesi.
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Il suo day after: a scuola coi figli
(Il Romanista – E. Masetti) – Nessuna festa particolare. Quella, semmai, arriverà quando supererà Roberto Baggio nella classifica marcatori di tutti i tempi in Italia. Fino a quel momento Francesco Totti manterrà un profilo basso,...
Poche parole (non che generalmente sia un chiacchierone, almeno davanti alle telecamere) e tanti fatti. I quali, per lui, si traducono in un solo modo: gol. Nove in questa travagliata stagione in campionato, a cui vanno aggiunte le due reti della Champions. Il totale dice 11, meno quattro da Borriello che, finora, è stato il bomber incontrastato della rosa romanista. Una squadra, quella giallorossa, che sembra non poter più fare a meno del suo Capitano: applausi e abbracci in campo e nello spogliatoio, parole al miele - in pubblico e in privato - fuori, a simboleggiare l’unità di un gruppo che si sta affidando proprio al suo uomo più importante. I complimenti poi sono arrivati anche da fuori Roma: dagli avversari, da ex giocatori romanisti, da ex allenatori con cui, tipo Lippi, ha condiviso esperienze importantissime come il Mondiale tedesco.
Subito dopo la partita di Firenze, Totti è tornato a Roma con la squadra. Sul pullman, dopo aver fatto il giro delle televisioni, era abbastanza sorridente «anche se rammaricato per il pareggio». Una volta tornato a Roma ha cenato con amici e familiari, ma non con la moglie Ilary, impegnata al teatro Ariston di Sanremo con il Premio regia televisiva 2011. La signora Totti (che da un paio di giorni è diventata testimonial di un’importante marca di gioielli) è tornata a Roma ieri all’ora di pranzo ed ha finalmente incontrato il marito che, in mattinata, aveva portato i figli Cristian e Chanel a scuola. Una giornata tranquilla, insomma, all’insegna della serenità e degli affetti più preziosi. Trascorsa magari, dando anche un’occhiata a tutti quei giornali e a quelle trasmissioni che ieri ne hanno incensato il talento. Qualcuno anche dopo averlo, nei mesi scorsi, dato per finito. Lui, comunque, l’aveva previsto: «Adesso - le sue parole nel post partita di Fiorentina-Roma - vorranno salire tutti sul mio carro. Non importa. Quel che conta è che il carro lo porto sempre io». Sempre è la parola più corretta per definirlo. Perché abbinare solo i 201 gol in A a Francesco Totti è riduttivo: ci sono le presenze (602), gli assist (131) e i minuti giocati, oltre 50mila. Poi ci sono altre due bandiere del calcio, di ieri e dell’altro ieri, che il Capitano è pronto, tra la fine di questa stagione e l’inizio della prossima, a lasciarsi alle spalle in quanto a presenze in Serie A: una si chiama Franco Baresi, distante quattro partite, l’altra Giacinto Facchetti, a nove. Altri record, quindi, altri numeri pronti ad arricchire ancora di più una «storia» già bellissima». Quella scritta dai piedi d’oro di Francesco Totti.
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