(Il Tempo) - Sarà una notte di scongiuri per Edy Reja e Luis Enrique. Che poi sarà replicata martedì prossimo.
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Il derby inizia in giro per il mondo
(Il Tempo) – Sarà una notte di scongiuri per Edy Reja e Luis Enrique. Che poi sarà replicata martedì prossimo.
All'orizzonte un derby fondamentale per il primo che non può perderlo dopo le quattro sberle prese, ma anche per il secondo che deve confermare il trend positivo dei suoi illustri predecessori e non finire nel libro nero di chi perde contro la Lazio alla prima occasione. E così i due tecnici delle squadre romane si metteranno davanti alla tv, si accomoderanno sul divano con un bel corno in mano nella speranza che i tanti giocatori tornino sani e magari non troppo stanchi dai rispettivi impegni con le nazionali. Ma andiamo con ordine: in totale sette laziali e sei romanisti (compreso Borini con l'Under 21 che però ha rimediato ieri un espulsione e dovrebbe tornare a lavorare in anticipo a Trigoria) in giro per il mondo, qualcuno anche uno contro l'altro
. Pesano un po' di più le partenze laziali, quattro titolari sicuri come Gonzalez, Hernanes, Cisse e Klose (quest'ultimo potrebbe saltare il primo impegno per una botta al ginocchio presa a Firenze) e tre possibili come Lulic, Cana e Stankevicius, ma la Roma si vedrà privare di Burdisso, De Rossi, Osvaldo e Pjanic che nel derby saranno sicuramente in campo, più il danese Kjaer in lotta per un posto con Heinze e il redivivo Juan. La Lazio aveva anche pensato di organizzare un charter per andare a raccogliere i suoi giocatori in giro per l'Europa, poi ha cambiato idea. Troppo complicato a livello logistico per centrare l'obiettivo di far tornare tutti in anticipo e guadagnare un allenamento in più a Formello per preparare la madre di tutte le partite. Il problema più grande riguarda i sudamericani che torneranno solo tre giorni prima della sfida. I biancocelesti Hernanes e Gonzalez e il giallorosso Burdisso saranno nella Capitale giovedì mattina «fusi» dal lungo volo transoceanico. Tutti e tre giocheranno sicuro anche se stanchi perché sono troppo importanti per i rispettivi allenatori. Accanto alle legittime paure dei due tecnici ci sono anche sfide nelle sfide. Come quella tutta bosniaca tra Pjanic e Lulic che ieri si sono aperto le ostilità dal ritiro della loro nazionale.
Il romanista apre la stracittadina: «Non vedo l'ora di affrontare la Lazio e Lulic. Sarà certamente una gran partita, la gente impazzisce per il derby, ho imparato a conoscere i tifosi di Lazio e Roma in questi pochi mesi e ho già capito tutto». La curiosità: oggi c'è Bosnia-Lussemburgo, Pjanic con la famiglia durante la guerra è andato a vivere in Lussemburgo dove ha ottenuto il passaporto e giocato con l'Under 21. Due stanze più in là risponde l'altro bosniaco Lulic: «Il derby? Ho capito subito che si trattava di una partita speciale, mi piace molto lo spirito con cui lo si vive. Caro Miralem voglio essere felice io, sarà la Lazio a vincere». Oggi tocca anche a Cana: di solito con l'Albania gioca in difesa e sfiderà l'amico Cisse, fresco del rientro con la maglia della Francia dopo oltre un anno. Poi martedì la squadra di Blanc se la vedrà proprio contro la Bosnia e allora saranno tre i «romani» in campo. Giovedì prossimo Reja e Luis Enrique chiuderanno la loro settimana di passioni e scongiuri, raccoglieranno i reduci e cominceranno a preparare il derby.
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