(Gazzetta dello Sport - S.Boldrini) - Da una parte un allenatore capace di scontentare tutti con scelte di formazioni spesso discutibili ed atteggiamenti ambigui, dall’altra un gruppo di giocatori in cui le vicende personali — giocare sempre e confrontare i propri stipendi— prevalgono spesso sul bene comune.
rassegna stampa roma
I casi Borriello, Totti e Pizarro. Lo spogliatoio è una polveriera
(Gazzetta dello Sport – S.Boldrini) – Da una parte un allenatore capace di scontentare tutti con scelte di formazioni spesso discutibili ed atteggiamenti ambigui, dall’altra un gruppo di giocatori in cui le vicende personali —...
La Roma è questa. È l’esatto contrario di quello che racconta da giorni Claudio Ranieri: se il sondaggio fosse segreto come il voto, il consenso dell’allenatore sarebbe al minimo storico. Da luglio ad oggi, diversi giocatori hanno avuto confronti più o meno accesi con il tecnico. Con Borriello, insultato ieri da un paio di tifosi, con tanto di manate sull’auto, il rapporto è stato tormentato dall’inizio. Il primo battibecco ci fu in Napoli-Roma del 3 ottobre 2010, quando l’attaccante fu sostituito («io stanco? Stavo benissimo» ), l’ultimo l’altra sera («sto fuori io che ho segnato 25.000 gol» , «la prestazione di Borriello mi ha dato ragione» la replica dell’allenatore). Ieri l’ennesimo chiarimento, in cui Borriello ha detto a Ranieri «non volevo mancarle di rispetto» . Arrivederci alla prossima puntata.
Con Totti, diventato improvvisamente uno come gli altri, e quindi anche lui esposto al turn over, lo scambio di idee ci fu dopo Bayern-Roma (15 settembre), quando il capitano giallorosso parlò di «calcio antico» . Dopo il chiarimento, un periodo di pace, con Totti che difese la posizione dell’allenatore, fino alla gaffe di Ranieri che contro la Sampdoria (11 gennaio 2011) mandò in campo Totti al 90’ . «Guarda che è finita» , disse Francesco con la solita ironia. «Non mi ero accorto che eravamo al 90’» , la risposta quasi provocatoria dell’allenatore.
Con Pizarro il rapporto si è sbriciolato giorno dopo giorno, fino alla fuga in Cile a Natale. Il Pek sembrava guarito e pronto per lo Shakhtar, ma all’improvviso si è chiamato fuori: una piccola vendetta? Con Burdisso, fortissimamente voluto da Ranieri, i contrasti sono scoppiati in autunno: dissensi sul gioco e sulla gestione del fratello Guillermo. Poi ci sono i portieri. Julio Sergio ha perso consensi. Lobont, promosso vice, si è ritrovato in tribuna. Doni, che nello spogliatoio è considerato il migliore dei tre, vive ormai alla giornata. Finita? Macché. Menez quando vede Ranieri e pensa a Blanc s’intristisce. Vucinic era arrivato al punto di chiedere di essere ceduto a gennaio. Domanda: sarebbe questo il clima idilliaco di cui blatera Ranieri?
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