(Gazzetta dello Sport - A.Pugliese) -Venti giocatori utilizzati in queste prime cinque giornate di campionato (al netto della prima, da recuperare il 21 dicembre), una girandola di uomini che hanno portato Luis Enrique ad essere definito come «il rivoluzionario».
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Gli intoccabili, Luis Enrique ha scelto: De Rossi, Pjanic e Totti
(Gazzetta dello Sport – A.Pugliese) – Venti giocatori utilizzati in queste prime cinque giornate di campionato (al netto della prima, da recuperare il 21 dicembre), una girandola di uomini che hanno portato Luis Enrique ad essere...
Un bailamme da cui — per ora — sono rimasti fuori in sei (Cassetti, Juan, Lamela, Greco, Curci e Okaka, oltre ai 4 Primavera), ma che affonda le sue radici su una base solida. È la spina dorsale di Luis Enrique, quella composta dagli intoccabili. De Rossi su tutti, poi Pjanic, Totti, Osvaldo e Burdisso. Non ci fosse stato l'infortunio, ovviamente ci sarebbe stato dentro anche Stekelenburg, anche se quello del portiere (statistiche alla mano) è sempre un discorso differente. Intoccabili Nelle mille sorprese a cui ci ha abituato Luis Enrique, quindi, ci sono anche delle certezze ben salde. Daniele De Rossi, infatti, è l'uomo più utilizzato in assoluto dal tecnico spagnolo (480 minuti, compresi i recuperi, per una media di 96 minuti a partita). Un po' per l'importanza del giocatore, un po' per il ruolo (regista basso) che gli si addice a pennello. Con lui, finora sono stati sempre utilizzati solo in 5: Pjanic, Totti, Osvaldo, Burdisso e Borini, anche se quest'ultimo per 227 minuti (45,4 a gara).
«Sono una delle prime opzione per la panchina, a me va bene giocare — ha detto il giovane attaccante dal ritiro dell'Under 21 — Luis Enrique? C'è stato un confronto lavorativo con la squadra, proprio come si fa nelle grandi aziende». Sotto la lente A conti fatti, lo spagnolo in mezzo al campo crede ciecamente nella versatilità di Pjanic, tanto da farlo giocare con l'Atalanta anche da trequartista (o centravanti basso) nel tridente offensivo. In attacco, invece, spazio alla classe di Totti ed alla fame di Osvaldo. «Lo conosco bene, ha personalità e tecnica — ha detto ieri dell'italoargentino il c.t. azzurro Prandelli — Non è un esterno, è una punta centrale moderna. Un giocatore da seguire, che deve dare continuità alle sue prestazioni». Ci proverà, non fosse altro perché con Totti (22 tiri) è il giallorosso che calcia di più in porta (15 volte).
Facile? Forse, visto che la Roma è la squadra che tira di più (84) in Serie A, anche se la mira è da rivedere (porta centrata solo 26 volte, il 30,95 dei tiri, molto meno di Juventus, Lazio e Milan). Vai José Altri punti fermi Stekelenburg a parte, quindi, che quando guarirà definitivamente, tornerà a prendersi il suo posto da titolare in porta, l'altro punto fermo della spina dorsale di Luis Enrique è José Angel. Lo spagnolo ha un minutaggio totale di 353 minuti (70,6 a partita), ma solo a causa dell'espulsione nella prima giornata contro il Cagliari, che gli ha sottratto la parte finale di quella sfida e tutta quella del Meazza, con l'Inter. Altrimenti, probabilmente, sarebbe stato in testa a questa speciale classifica al pari di De Rossi. Del resto, se Daniele ha poche alternative, l'esterno spagnolo quasi nessuna.
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