rassegna stampa roma

Flop Chelsea, Carlo cerca casa

(Il Messaggero – D.Armeri) – I dolori del (non più) giovane Ancelotti cominciano mercoledì sera al 24esimo minuto del match contro il Manchester United a Stamford Bridge. Non si tratta solo di un mal di pancia passeggero.

Redazione

(Il Messaggero - D.Armeri) - I dolori del (non più) giovane Ancelotti cominciano mercoledì sera al 24esimo minuto del match contro il Manchester United a Stamford Bridge. Non si tratta solo di un mal di pancia passeggero.

Ma di crampi acuti allo stomaco e di un’emicrania che non se ne andrà certo con un antidolorifico. La causa della malattia è la febbre russa Abramovich. La cura? Qualche gol di Torres e tutto tornerebbe apposto. Intanto, però, il tecnico italiano agonizza. La panchina è di nuovo incandescente dopo la sconfitta in Champions League, l’unico trofeo che manca al palmares dei Blues e la coppa per la quale Ancelotti è stato ingaggiato. Lui giura e spergiura che non se ne andrà, ma la stampa britannica conosce il suo datore di lavoro. Il russo è capace di licenziarti su due piedi, e Mourinho ne sa qualcosa. Mercoledì sera in tribuna, accanto alla sua giovane compagna Dasha Zhukova, non sembrava affatto soddisfatto del suo dipendente. Che Carletto possa arrivare alla Roma o sulla panchina di un’altra squadra straniera, per ora sono solo ipotesi. L’unica cosa certa è che il suo fato si deciderà la prossima settimana con il match di ritorno all’Old Trafford. Con il titolo di Premier League ormai andato (il Chelsea è quarto a 11 punti dai Red Devils) e l’uscita ignominiosa dalla Fa Cup (a causa dell’Everton), la Champions è l’unico obiettivo ancora a portata di mano. Anche se servirà un trionfo fuori casa. E con Rooney in stato di grazia si profila la necessità di un miracolo. Dopo le vittorie sfiorate nel 2004, 2005, 2008 e 2009, il quinto insuccesso di fila giustificherebbe il concetto di una Champions-maledizione. Ma non è tutta colpa di Carletto. L’altro male che affligge i Blues è l’enigma Torres. Da super campione a mega flop. Abramovich ha sborsato 50 milioni di sterline per aggiudicarsi lo spagnolo, che dopo nove partite (ovvero 617 minuti) è ancora a secco. Nessun gol, nemmeno un quasi-gol. E quando Ancelotti dopo 70 minuti ha sostituito Drogba, anziché lo striker dimezzato, i tifosi si sono imbufaliti. Ordini dall’alto? Forse l’allenatore non si è dimenticato della scrollata di capo di Abramovich in occasione di una precedente sostituzione dello spagnolo. Torres deve giocare, anche se non segna. Perché prima o poi il piede d’oro tornerà a funzionare, sembrano essere le direttive del padrone. La realtà però non cambia. E i milioni scialacquati dal Paperone di Mosca non la edulcorano nemmeno un po’. Qualche commentatore sportivo scherza. Ci vorrebbe un esorcismo a Stamford Bridge o forse un viaggio collettivo in pullman fino a Lourdes. Qualunque cosa, purché porti una vittoria e faccia la grazia di guarire Mister Ancelotti.