(Il Tempo) Entro le ore 18 di oggi, alla chiusura della Borsa, chi vuole acquistare la Roma deve presentare un'offerta vincolante corredata delle necessarie garanzie bancarie. La gara iniziata a luglio entra nel vivo.
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Fine dei bluff, è ora di mostrare le carte
(Il Tempo) Entro le ore 18 di oggi, alla chiusura della Borsa, chi vuole acquistare la Roma deve presentare un’offerta vincolante corredata delle necessarie garanzie bancarie. La gara iniziata a luglio entra nel vivo.
Sarà l'advisor Rothschild (ieri l'ad Alessandro Daffina era in tribuna a Bologna) a ricevere i documenti che saranno immediatamente girati sulle scrivanie di Unicredit. Non è previsto alcun rinvio, le proposte in arrivo sono almeno tre e non si può escludere una quarta. Due le certezze: la cordata americana guidata da Thomas DiBenedetto e l'imprenditore romano Giampaolo Angelucci si presenteranno puntuali all'appuntamento. In tutto sono cinque i soggetti che, dopo aver presentato l'offerta non vincolante a inizio novembre, hanno avuto accesso ai dati della due diligence. Da questa «shortlist» di potenziali acquirenti usciranno le altre offerte: probabile che una provenga dal fondo Aabar, sulla eventuale quarta regna il mistero. Escluso dalla corsa l'egiziano Naguib Sawiris, possibile una mossa dell'imprenditore Edoardo Longarini o di una cordata che comprenda il fondo Clessidra.
Anche ieri sono proseguiti i contatti tra i legali delle rispettive parti e i dirigenti di Unicredit. Dopo gli incontri della scorsa settimana a New York, è netta la sensazione che DiBenedetto & Co. partano in vantaggio su tutti. La loro offerta, garantita finanziariamente dalla banca Piper Jaffray, sarà infatti condizionata agli accordi contenuti nell'info memorandum pattuito negli States: se la spunteranno gli americani, Unicredit manterrà una quota del 40%, con la possibilità di cedere un 20% a un partner italiano. Il costruttore Parnasi sembra corrispondere all'identikit: il nuovo stadio di proprietà è un punto cardine del progetto a stelle e strisce. Ma Angelucci non si sente battuto e punta di convincere la banca con l'impegno di investire 100 milioni sul club nei prossimi tre anni. Una volta raccolte le offerte, entro due-tre giorni i dirigenti di Unicredit le sottoporranno al cda di Italpetroli, composto da Rosella Sensi, l'uomo di fiducia della banca Antonio Muto e il professor Attilio Zimatore. La scelta sul vincitore della gara è attesa per la fine della settimana. A quel punto la Roma avrà virtualmente un nuovo padrone, ma servirà un altro mese di tempo per chiudere i contratti e ultimare tutti i passaggi tecnici, compreso il lancio obbligatorio dell'Opa sulle azioni quotate in Borsa: da oggi la Consob vigilerà con attenzione sui movimenti del titolo. A marzo, quindi, si chiuderà la lunga gestione della famiglia Sensi. Mentre il cda cambierà subito, gli altri dirigenti (Montali, Pradè e Conti) porteranno a termine la stagione sportiva per non turbare l'andamento della squadra, ancora in piena corsa su tre fronti. Le prime mosse dei successori dei Sensi saranno la ricapitalizzazione (Unicredit la coprirà per la sua quota) e la scelti degli uomini (dirigenti e allenatore) che dovranno guidare la nuova Roma a partire dalla prossima stagione.
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