(Il Tempo) - Non poteva iniziare peggio. La Roma americana è già fuori dall'Europa. Un'umiliazione, non si può definire altrimenti il ko contro una squadra che in Italia giocherebbe in Lega Pro: passa lo Slovan Bratislava, incredibile ma vero.
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Fallimento
(Il Tempo) – Non poteva iniziare peggio. La Roma americana è già fuori dall’Europa. Un’umiliazione, non si può definire altrimenti il ko contro una squadra che in Italia giocherebbe in Lega Pro: passa lo Slovan Bratislava,...
Non solo: Luis Enrique, davanti a un incredulo DiBenedetto, ha gettato ettolitri di benzina sul fuoco sostituendo Totti per Okaka quando la partita era ancora nelle mani giallorosse. Proprio in quel momento, con la faccia nerissima del capitano mentre usciva dal campo, si è rotto qualcosa. L'Olimpico ha fischiato l'allenatore, la squadra ha perso coraggio ed è arrivato il gol del pareggio di Stepanovsky. Una doccia gelata che ammutolisce lo stadio e complica non poco la partenza del progetto a stelle strisce. Ora, con il campionato rinviato e un mercato ancora da completare, per la Roma si prospettano venti giorni di fuoco fino all'esordio interno contro il Cagliari (la gara di Bologna, come tutta la seconda giornata, verrà posticipata). Eppure la serata era iniziata nel migliore dei modi. Aria nuova, stadio incredibilmente pieno (47mila i paganti), DiBenedetto in tribuna dopo essere arrivato con largo anticipo allo stadio per visitarlo in ogni angolo. Poi cena rapida con Lamela al buffet e giù in tribuna autorità dove si siede in mezzo a due amici americani. Il futuro presidente ha registrato un messaggio proiettato sui maxischermi dell'Olimpico per ringraziare il pubblico e al momento dell'inno ha immortalato la scena col suo telefonino. In campo la squadra si carica prima del fischio d'inizio: tutti in cerchio, panchinari e tecnici compresi. La prima emozione al 2': Bojan ha subito una palla comoda sul destro ma spreca. Cicinho si fa male e Luis Enrique, invece di spostare Cassetti al centro e inserire Heinze, fa alzare dalla panchina Rosi: messaggio chiaro al nuovo acquisto argentino. Tom e i 50mila dell'Olimpico scattano in piedi all'11': Totti batte un angolo, Perrotta colpisce al volo e Putnocky se la fa passare in mezzo alle gambe. La Roma prende coraggio dopo un inizio molto contratto, fa passare spesso la palla tra i piedi del capitano e cerca di innescare le fiammate di Bojan e Caprari che si scambiano la fascia a metà frazione. È Josè Angel a sfiorare il raddoppio dopo un bel numero. I movimenti della difesa sono ancora da registrare ma Stekelenburg non ha troppo lavoro. Nella ripresa la Roma attacca a testa bassa e potrebbe raddoppiare subito con Caprari, poi sostituito con Verre, e Josè Angel. Quindi il momento cruciale: al 29' esce Totti tra l'incredulità generale. Otto minuti dopo il pareggio, al primo vero tiro in porta dello Slovan che butta fuori i giallorossi dall'Europa. Se ne riparla l'anno prossimo e per tornarci bisognerà sudare tanto. Dopo il Palermo e la «retrocessione» dell'Udinese l'Italia perde un altro pezzo, la Roma le pochissime certezze che aveva. I tifosi già contestano, Luis Enrique è inevitabilmente l'imputato.
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