(Il Romanista - M.Izzi) - Nel 1974 e nel 2000 la Roma subì due durissime contestazioni. Il minimo comun denominatore di questi due episodi, selezionati, non a caso, anche per questioni scaramantiche, è che entrambi furono seguiti da una grande reazione della squadra che porterà, rispettivamente, alla conquista del terzo posto e allo scudetto.
rassegna stampa roma
E vennero terzo posto e scudetto
(Il Romanista – M.Izzi) – Nel 1974 e nel 2000 la Roma subì due durissime contestazioni. Il minimo comun denominatore di questi due episodi, selezionati, non a caso, anche per questioni scaramantiche, è che entrambi furono seguiti da...
Partiamo dunque dall’ottobre-novembre del 1974. Dopo le prime sette partite la Roma di Nils Liedholm aveva collezionato quattro sconfitte, due pareggi e una sola vittoria A dire il vero le attenuanti erano numerose. A Torino, nella prima giornata, l’arbitro Ciacci inventa il rigore che aveva deciso il match. Contro il Napoli, l’arbitro Panzino aveva ignorato un evidente atterramento in area di rigore subito da Peccenini, mentre a Bologna Casarin decretò un nuovo calcio di rigore capestro, che permetterà ai padroni di casa i realizzare l’unico gol della gara. In vista dello scontro con la Juventus del 24 novembre, i tifosi romanisti organizzarono una trasferta di massa. I bianco-neri la spuntarono per 1-0, con l’arbitro Menicucci sugli scudi per l’ annullamento di un gol di Pierino Prati. Sul Corriere della Sera, l’ex arbitro internazionale Toselli scrisse: «Il gol di Prati dalla televisione è risultato ineccepibile. Immobile il guardalinee di destra (…). Questo non è errore, è svista anche se determinante». All’aeroporto di Caselle e al ritorno a Fiumicino, i tifosi della Roma, esacerbati fino all’esasperazione, contestarono la squadra. Il padre di Agostino Di Bartolomei, Franco, per poco non venne alle mani, ma il battibecco venne prontamente sedato da Ago. L’ambiente era stato ulteriormente surriscaldato dalle voci su un presunto interessamento a rilevare il club, da parte dell’Ingegner Mario Genghini, costruttore edile che vivrà momenti estremamente complicati all’inizio degli anni 80’, ma che nel 1974 poteva vantare un impero in Arabia Saudita (dove aveva edificato l’Università di Riad) in Libia, in Iraq, in Nigeria, in Centro America e in Venezuela. Nei sette giorni seguenti, vigilia del derby Anzalone, criticato, più o meno apertamente anche da alcuni membri del CD giallo-rosso, rassegnò le dimissioni ma venne convinto da alcuni amici a ritirarle. La conferenza stampa per annunciare l’addio era stata già indetta, ma in quell’occasione il presidente si limitò a comunicare le sue dimissioni da Vice Presidente di Lega: “per seguire meglio la squadra”. Poi, il 1 dicembre, la Roma vinse il derby con un gol di De Sisti … e prese a volare. Nel settembre del 2000, ad accendere le micce del malumore fu l’ eliminazione in Coppa Italia da parte dell’Atalanta, un 4-2 a Bergamo, veramente difficile da digerire. Un migliaio di tifosi si recarono a Trigoria, dando vita ad una durissima contestazione, che fece registrare anche episodi da censurare, con le macchine dei giocatori prese a calci (la Jaguar di Montella venne praticamente distrutta). Totti si adoperò per permettere ai tifosi di assistere all’ allenamento, dove vennero esposti striscioni durissimi ( “Noi l’amore, voi il disonore” – “Senza palle, senza core, di Roma il disonore!”». Capello provò a indicare come unici responsabili i giocatori, obbligando capitan Totti ad una precisazione: «Ci dispiace che l’allenatore scarichi su di noi tutte le responsabilità. Le scelte sono del tecnico, le colpe al cinquanta per cento. Ora serve il carattere». Franco Sensi scenderà in campo confermando che il tecnico era intoccabile e cercando di tranquillizzare i giocatori: «Avanti tutti uniti per uscire presto da questa situazione. In questi giorni sarò a Trigoria per preparare come si deve il debutto in campionato». Debutto che sarà felice … il campionato invece, sarà trionfale.
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