(Il Romanista -D.Giannini) Una toccata e fuga in discoteca (il Jet Set dove già si era celebrata la vittoria del derby di campionato) ci voleva.
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E il Capitano già pensa a Bologna
(Il Romanista -D.Giannini) Una toccata e fuga in discoteca (il Jet Set dove già si era celebrata la vittoria del derby di campionato) ci voleva.
Anche se per pochi minuti, il gol numero 250 della carriera andava festeggiato. Francesco Totti lo ha fatto sabato sera, insieme ad alcuni compagni. Un segno, non l’unico, che il momento peggiore è passato. Che la tristezza, di cui lui stesso aveva parlato nelle scorse settimane, magari non è scomparsa del tutto, ma almeno un po’ sì. Merito del chiarimento avuto con l’allenatore dopo la botta al morale dei 4 minuti contro la Sampdoria, merito dell’affetto manifestatogli dai tifosi, magari anche del 2-1 alla Lazio anche se vissuto da spettatore.
Merito del gol che sabato ha dato il "La" alla vittoria sul Cagliari. Forse il suo centro numero 250 (di cui 195 in Serie A, a soli 10 lunghezze dal quinto posto di Roberto Baggio), il primo del nuovo anno, se lo era sognato in maniera diversa. Magari come quel cucchiaio epico di San Siro con l’Inter, oppure con una gran botta "alla Totti".
E invece è arrivato "solo" il rigore. Meglio di niente. Eppure, per dare un taglio col passato, ha voluto tirarlo in maniera diversa dal solito. Non il solito destro a chiudere, ma un missile sotto all’incrocio che ha spazzato via buona parte dei malumori. E adesso? Adesso la sua voglia di riscatto, di mettere a tacere tutti, è tutt’altro che appagata. Avrebbe voglia di tornare in campo subito (vista la facilità di corsa sfoggiata col Cagliari potrebbe tranquillamente farlo). E invece dovrà aspettare una settimana, perché a Torino in coppa sarà squalificato. Appuntamento col Bologna, dunque. Con la squadra alla quale segnò il suo gol numero 58. Un gol di un’importanza straordinaria.
Era il primo giorno di ottobre del 2000 e la prima giornata di campionato si stava complicando maledettamente. Perché al 47’ si stava ancora 0-0 e il ricordo dell’eliminazione in Coppa Italia per opera dell’Atalanta era ancora fresco. Quando stavano per iniziare i mugugni, ci pensò lui, Francesco. Gol e iniziò la cavalcata scudetto. Ma quella rete, che non è certo l’unica al Bologna, arrivò all’Olimpico. Al Dall’Ara ne segnò una bellissima tre anni dopo. Novembre 2003, la Roma vince 4-0 e a sbloccare il risultato è Totti con un gran sinistro al volo. Bellissimo. Ecco, magari il gol numero 250 se lo immaginava così, su azione, al volo, di potenza. Se lo dovesse segnare domenica prossima, sarebbe il numero 251. Ma varrebbe la pena di festeggiarlo lo stesso.
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