(Tuttosport - A.Moretti) Ai romanisti è sempre piaciuto, a cominciare dal simbolo della Lupa e dai colori (rosso pompeiano e oro), associare la loro squadra alla storia antica della città.
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DiBenedetto, un nuovo modello per il calcio italiano
(Tuttosport – A.Moretti) Ai romanisti è sempre piaciuto, a cominciare dal simbolo della Lupa e dai colori (rosso pompeiano e oro), associare la loro squadra alla storia antica della città.
E così il passaggio di proprietà è il travaso dai 18 anni di Impero dei Sensi a un Duumvirato (Unicredit-DiBenedetto&C), con l’ipotesi di affidamento del potere operativo a due consoli (Montali-Baldini). La Roma questa settimana vedrà chiudersi l’epopea firmata dalla famiglia del presidentissimo Franco, assurto al soglio romanista nel 1993, che ha poi ceduto prima della morte la porpora alla figlia Rosella: 18 anni cominciati con la convivenza difficile con i Mezzaroma, proseguiti con un crescendo di investimenti e successi. Mai una guida così lunga in 84 anni di Roma e mai una permanenza così costante al vertice del calcio italiano: si discuterà all’infinito se l’apogeo sia l’Era Viola (uno scudetto, 5 coppe Italia, una finale di Coppacampioni e una di coppa Uefa) o l’escalation di una famiglia che ha dato tutto, fino al collasso di Italpetroli, con un tricolore, 2 coppe Italia, 2 supercoppe e ben 5 secondi posti, unici anti- Inter negli anni dell’autofinanziamento (chiuso, però, con un ipotesi di rosso da 40 milioni). Il contrappasso è stato, prima della cessione a DiBenedetto&C., la convivenza con Unicredit. Oggi la banca creditrice-imprenditrice sceglie un modello nuovo per il calcio italiano: un gruppo di soci americani, tutti più o meno esperti in business sportivo, figli di una cultura diversa dell’investimento nello sport. Gente che vuole guadagnare; che non potrà non rivoluzionare una società a conduzione familiare, considerata dalla Città e dai suoi Poteri una res publica. Non una testa sola, comunque: 4 soci per il 60% del 67% del club, e l’altro 40 a una banca internazionale. Dal decisionismo di Franco Sensi al patto di sindacato. Le voci parlano di un ritorno di Franco Baldini: era il braccio destro dell’Imperatore Sensi, lo volevano come il gladiatorio Massimo Decimo Meridio giallorosso. Dopo gli anni in Britannia e le vicende di Calciopoli, non troverebbe solo amici qui.
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