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DiBenedetto, tour a Londra: “Voglio uno stadio all'inglese”

(Repubblica – F.Ferrazza) In viaggio tra gli stadi inglesi, per regalare alla Roma un impianto di quel livello.

Redazione

(Repubblica - F.Ferrazza) In viaggio tra gli stadi inglesi, per regalare alla Roma un impianto di quel livello.

Non vuole proprio perdere tempo, Thomas DiBenedetto, riuscendo così a trasformare il suo viaggio londinese (intriso di public relations) nella giusta occasione per studiare da vicino le strutture locali, all’avanguardia per quanto riguarda il calcio. Prima una visita allo stadio del Chelsea, lo Stamford Bridge, poi all’Emirates Stadium dell’Arsenal. In compagnia di mister Tom, gli inseparabili Mark Pannes e Sean Barror, i due manager statunitensi del Raptor Fund di Pallotta, che si stanno occupando della rivalorizzazione dell’Olimpico (insieme al Coni) e della nascita delnuovo impianto, che sarà molto simile, nelle intenzioni, alle realtà inglesi.

Al tour londinese hanno infatti partecipato due architetti dello studio Populous (Lee e Meis), uno dei quali ha contribuito alla realizzazione proprio dell’Emirates. Due dei migliori, perché «se gli altri giocano a scacchi, loro giocano a dama», fa sapere attraverso Twitter proprio Pannes.

«Punto a costruire lo stadio in 3-5 anni», la convinzione diDiBenedetto, intenzionato a regalare ai romanisti una struttura moderna, di 50mila posti, senza barriere, finanziato da sponsor internazionali e da investitori che vorranno prendere parte alla realizzazione del progetto. La zona più accreditata per la costruzione continua a essere quella di Tor di Valle, mentre l’imprenditoria romana si sta muovendo avendo fiutato la possibilità di un affare.

I tifosi sognano il loro nuovo stadio, mentre, a Trigoria, Luis Enrique prepara il suo primo derby romano. Resta apprensione per le condizioni di Totti (martedì nuovo consulto) mentre recupera Stekelenburg, uno dei tanti, di questa nuova Roma, alla sua prima contro la Lazio. Vedi Heinze. «Spero di vincere, è ovvio, e per farlo sarà necessario restare uniti. Non sono mai stato cercato dalla Lazio, io ho voluto a tutti i costi solo la Roma»