(Il Romanista - D.Galli)Sia benedetto Totti. Anzi, meglio ancora: sia DiBenedettoTotti. Tra Boston e Roma ci sono cinque ore di fuso orario. Nonostante l’ora, sembra che il presidente in pectore giallorosso sia riuscito lo stesso a divorarsi un Totti per colazione.
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DiBenedetto riparte da Totti
(Il Romanista – D.Galli) Sia benedetto Totti. Anzi, meglio ancora: sia DiBenedettoTotti. Tra Boston e Roma ci sono cinque ore di fuso orario. Nonostante l’ora, sembra che il presidente in pectore giallorosso sia riuscito lo stesso a...
C’è chi alle 7,30 si prende un cappuccino, chi uno yogurt e chi il Capitano. Sono gusti. Scherzi a parte, pare che le convinzioni di DiBenedetto su Totti si siano ulteriormente rafforzate dopo la trasferta della Roma a Firenze. L’ultimo tabù infranto, 201 gol e tutti con la stessa maglia, le prime pagine dei quotidiani sportivi, un giornale intero - il nostro - consacrato al Re dei Re (calcisticamente parlando). La domenica esagerata di Francesco potrebbe avere ormai convinto DiBenedetto a fare di Totti l’uomo del futuro. Non si può prescidere da Francesco, se l’obiettivo è davvero di incentivare la diffusione del marchio, di accrescerne l’appeal, di vendere il merchandising dell’Associazione Sportiva Roma ovunque. Basti pensare che nei paesi arabi non si parla di Roma. Si parla di Totti. E questa non è una battuta.
Che DiBenedetto possa avere deciso di affidare a Francesco il ruolo, adesso, di simbolo dei simboli e un giorno, magari, di dirigente, lo dimostrano una serie di indizi. Ne citiamo un paio, rilevanti. Abbattuta la Lazio per la quinta volta di fila, è DiBenedetto in persona a incoronare Totti. Di cui dice: «Il capitano della Roma ha dimostrato quanto possa ancora fare la differenza e come sia in grado di elevare il livello della squadra». Secondo indizio, le parole di Montali. Il direttore operativo associa Totti a una delle espressioni più vincenti dello sport made in USA, Michael Jordan: «Francesco è sublime. Quando un calciatore fa queste cose bisogna solo togliersi il cappello. Arrivato a quest’ età è strepitoso, io lo paragono a Michael Jordan». Non serve il terzo indizio per fare la prova. Se Montali, il direttore operativo, l’uomo scelto per consegnare il club a DiBenedetto & Co., associa Francesco a uno sportivo che non può non essere stato adorato dal prossimo presidente giallorosso, allora la prova è già formata. Se una certezza c’è, quindi, è che Totti, salvo clamorose sorprese, resterà a Roma per espresso volere degli americani. I dubbi riguardano invece quando e dove si concluderà il procedimento di vendita. Ieri, fonti finanziarie sostenevano che il giorno non era stato ancora deciso. In pole come sede dell’incontro, o degli incontri, ci sarebbe Londra. Non si tratterebbe di una scelta casuale. È nella capitale del Regno Unito che ha sede il quartier generale di Rothschild, l’advisor di Unicredit. Ma il condizionale è d’obbligo, perché in serata è tornata a farsi strada l’ipotesi che i colloqui avvengano in Italia. Non dovremo attendere in eterno. Entro la fine della settimana, e comunque entro il 30 marzo, deadline per la trattativa in esclusiva, tutto dovrebbe compiersi.
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