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DiBenedetto: “Roma stavolta vinciamo”

(Corriere dello Sport – R.Maida) «Venite, da questa parte» . Gli agenti della polizia ferroviaria accompagnano la Roma fino al pullman, che li attende fuori da un’uscita secondaria della stazione di Santa Maria Novella. Due giovani...

Redazione

(Corriere dello Sport - R.Maida) «Venite, da questa parte» . Gli agenti della polizia ferroviaria accompagnano la Roma fino al pullman, che li attende fuori da un’uscita secondaria della stazione di Santa Maria Novella. Due giovani fiorentine cercano Simone Perrotta, che sulle scale si ferma per un sorriso e per le foto.

E’ un giorno speciale per lui: se gioca fa 300 partite in giallorosso. Potranno raccontarlo, le ragazze, di averlo intercettato proprio in una vigilia così particolare.

 

STAR - Ma il vero protagonista dello sbarco a Firenze è un altro. E non è italiano. Non completamente almeno, visto che è di Boston. Thomas DiBenedetto proprio qui aveva incontrato Franco Baldini per affidargli la Roma, nella scorsa primavera. E sempre qui, «in una città bellissima» , spera di ritrovare il gusto di vincere. E’ già buio, piove abbastanza forte ma la temperatura è tiepida. Tanto che Di Benedetto toglie il cappotto e lo piazza sotto al braccio, piegandolo con cura, mentre tocca l’affetto dei tifosi in trasferta. Una, due, tre foto gli chiedono, giusto davanti al McDonald’s simbolo del successo americano. E il presidente accetta volentieri di mettersi in posa, approfittando del leggero ritardo dell’auto che lo guiderà fino al ritiro di Coverciano con Fenucci e gli altri dirigenti Tempestilli e Feliziani. «Ormai i romanisti non mi sorprendono più - racconta - è incredibile quanta passione riescano a trasmettere alla squadra. Ha visto alla stazione Termini quanti erano?» .

REAZIONE - Sì, erano tanti. E vorrebbero vedere una Roma migliore di quella che ha perso a Udine. E’ lo stesso auspicio di DiBenedetto, che che prova a rispondere utilizzando qualche parola in italiano: «Sarà una partita difficile, sia perché la Fiorentina è forte sia perché ci mancano tanti giocatori importanti. Ma io mi aspetto sempre di vincere. Se giocheremo al massimo possiamo farcela» . Servirà forse una maggiore aggressività rispetto al solito. I dati della Lega dicono che la Roma è ultima nella classifica dei contrasti e degli interventi in scivolata. Senza la famosa «intensità» , a cui ha fatto riferimento anche ieri Luis Enrique, è molto complicato vincere le partite.

 

AGENDA - In ogni caso, Di Benedetto non è tornato in Italia solo per Fiorentina-Roma. Stamattina, prima della partita, andrà a pranzo con Shergul Arshad, il dirigente scelto dalla proprietà per lo sviluppo delle nuove tecnologie: Arshad è nato e cresciuto a Firenze e nei giorni scorsi attraverso i social network aveva auspicato l’acquisto di qualche campione scontento della Fiorentina (Montolivo?). Poi, allo stadio, sarà raggiunto dai fidi collaboratori Tacopina e Baldissoni. Da domani, invece, si dedicherà a una serie di incontri istituzionali e societari. In primo piano va naturalmente la questione del nuovo stadio, che dovrà essere discussa con i proprietari dei terreni e con i costruttori interessati al progetto.

Ma in programma c’è anche il Consiglio di amministrazione, già più volte rimandato e non ancora convocato ufficialmente: all’ordine del giorno è prevista l’assegnazione dello stipendio del presidente, da dividere con Fenucci e forse anche con altri consiglieri, ma si parlerà anche della ricapitalizzazione, che per motivi tecnici slitterà a febbraio. DiBenedetto rimarrà in Italia almeno fino al 15 dicembre, dunque assisterà anche a Roma-Juventus. Infine rientrerà a Boston per trascorrere il Natale in famiglia. Sperando di portarle in regalo una manciata di punti e di certezze in più.