(Il Romanista - C.Zucchelli) - Ha viaggiato con la squadra, è stato con i giocatori, ha chiesto e ottenuto di andare a Parma per far sentire alla squadra la vicinanza sua e di tutti i dirigenti.
rassegna stampa roma
DiBenedetto è con la squadra
(Il Romanista – C.Zucchelli) – Ha viaggiato con la squadra, è stato con i giocatori, ha chiesto e ottenuto di andare a Parma per far sentire alla squadra la vicinanza sua e di tutti i dirigenti.
Thomas DiBenedetto sarà ufficialmente presidente della Roma soltanto tra qualche giorno, ma nei fatti si comporta già come tale. E infatti già da ieri è a Parma. Perché il messaggio che vuole lanciare è chiarissimo: «In questo momento dobbiamo stare tutti insieme». In mattinata è stato in albergo a riposare (spesso lavora in conference call con gli Stati Uniti fino a tarda notte), nel pomeriggio è andato direttamente in aeroporto dove, grazie a scorta e forze dell’ordine, ha evitato microfoni e telecamere. Era tranquillo, sereno, ha salutato staff e giocatori, ha mantenuto un atteggiamento che poteva sembrare distaccato ma che, in realtà, significava soltanto una cosa: volontà di non mettere troppa pressione sulle spalle dell’allenatore e dei giocatori.
Oggi sarà allo stadio insieme ai dirigenti e all’avvocato Joe Tacopina, che tornerà poi con lui a Roma dove resterà per un paio di settimane. Non è la prima volta che DiBenedetto segue la Roma lontano dall’Olimpico. Lo aveva fatto già a Bratislava, ma stavolta la sua presenza ha un significato diverso. Un significato che si evince chiaramente dalle parole che ha rilasciato a Roma Channel. Queste: «Dobbiamo supportare Luis Enrique - ha spiegato in occasione della serata organizzata nella residenza dell’ambasciatore giapponese un paio di sere fa - perché è un grande lavoratore, è una persona che sa competere, i tifosi lo hanno conosciuto da calciatore, è uno che lavora al meglio delle sue possibilità, ha bisogno di un po’ di fortuna». La speranza è che arrivi già stasera, quando la Roma cercherà la prima (necessaria) vittoria stagionale. DiBenedetto, che di calcio sarà anche poco esperto ma di sport ne sa e anche tanto, ha aggiunto: «In un partita succedono tante cose, magari c’è un infortunio, cambia il piano della gara e lui deve prendere decisioni importanti ma noi siamo dalla sua parte. I giocatori stanno lavorando in maniera incredibile per entrare nel sistema di gioco che però richiede tanto tanto allenamento per essere applicato. In queste partite abbiamo avuto un calo nel finale, spero non capiti più e spero che la squadra possa presto fare gol». Non solo Roma però. Anche Inter e Milan hanno avuto i loro bei problemi in questo inizio di stagione ma DiBenedetto non vuole sbilanciarsi: «Ogni situazione è differente, c’è chi ha problemi finanziari, chi cambia allenatore, chi cambia giocatori, ognuno deve risolvere i suoi problemi al meglio. Mi auguro che i tifosi anche di altre città prendano ad esempio la passione dei tifosi della Roma hanno per la loro squadra».
Parole importanti e sincere, visto che mister Tom è rimasto colpito dall’atteggiamento dei romanisti, che in questi mesi non hanno mai fatto mancare alla squadra il loro amore. DiBenedetto era stato informato sul tifo romanista, aveva avuto modo di accorgersene quando era stato all’Olimpico proprio un anno fa (era il 25 settembre, lui era sugli spalti quando la Roma battè l’Inter 1-0 con gol di Vucinic) ma quello che è successo in queste settimane ha superato ogni sua più rosea aspettativa. L’appoggio dei romanisti è qualcosa di fondamentale nel suo progetto. Un appoggio che la Roma, che punta sempre di più ad avere un carattere internazionale, vuole dare alla popolazione giapponese colpita dal terremoto dello scorso marzo. DiBenedetto, dimenticando per un attimo l’aspetto sportivo, ne ha parlato così: «Sono triste per quello che è successo in Giappone, un Paese duramente colpito da una grande tragedia. Noi dobbiamo pensare a quanto siamo fortunati e allo stesso tempo dobbiamo aiutarli in ogni modo possibile per farli stare meglio».
© RIPRODUZIONE RISERVATA