rassegna stampa roma

Derby, Ranieri e la difesa doc

(Gazzetta dello Sport – S.Boldrini) Era il 30 ottobre 2010 e Diego Armando Maradona nella sua Argentina festeggiava 50 anni. Dall’altra parte dell’Oceano, la Lazio vinceva 1-0 a Palermo, riportando a più 10 il vantaggio sulla Roma,...

Redazione

(Gazzetta dello Sport - S.Boldrini) Era il 30 ottobre 2010 e Diego Armando Maradona nella sua Argentina festeggiava 50 anni. Dall’altra parte dell’Oceano, la Lazio vinceva 1-0 a Palermo, riportando a più 10 il vantaggio sulla Roma, reduce dal 2-0 sul Lecce di 24 ore prima: biancocelesti primi con 22 punti, giallorossi noni a quota 12.

La domenica successiva, 7 novembre, il faccia a faccia fece saltare il banco: la Roma vinse 2-0 il derby e cominciò la rimonta. Adrenalina Il sorpasso è sempre un bel film e non solo perché ricorda l’opera cult di Dino Risi (1962), interpretata da Vittorio Gassman e Jean-Louis Trintignant: è adrenalina allo stato puro. Nello sport, il sorpasso regna sovrano, con rimonte leggendarie come quella che nel mondiale del 1972 a Gap permise al ciclista Marino Basso di superare sul filo del traguardo cuore matto Franco Bitossi. La rimonta della Roma ha contorni meno epici anche perché il campionato è ancora in corso, ma in una piazza come quella della capitale risucchiare dieci punti sulla rivale fa sempre un certo effetto.

I motivi Le ragioni di questa risalita sono essenzialmente tre: forma fisica, panchina larga e Ranieri, tra scelte azzeccate e fortuna ritrovata. Novembre è stato il mese della svolta. La Roma durava un tempo. A forza di giocare, la condizione è migliorata. Il concetto della forma va esteso ai singoli giocatori: l'ottima annata di Cassetti, la riscossa di Mexes, la conferma di Julio Sergio hanno rianimato la difesa, un colabrodo nella prima fase della stagione. Buone notizie anche sugli altri fronti: in attacco i gol di Borriello e l’esplosione di Menez, a centrocampo la maturità di Greco e l’affermazione di Simplicio. Il concetto della panchina larga è nei numeri: mai la Roma si era concessa il lusso di poter schierare, in pratica, due squadre. L’abbondanza è la delizia e la croce dell’attacco, dove la Roma può contare su Borriello, Totti, Menez e Vucinic. Ranieri, seppur condannato ad un nervosismo permanente, ha azzeccato alcune scelte: il centrocampo con tre mediani. l’uso del trequartista, la formuletta di sfiancare gli avversari con una formazione di partenza imbottita di corridori, salvo poi inserire gli uomini di classe. Ha preso di petto la questione Totti, pur offendendo il capitano con i 4 minuti di Genova. Ha cominciato a fare di testa sua, magari per salvare soprattutto se stesso. La fortuna ritrovata ha compiuto il resto. Ora, superata la Lazio di 1 punto, bisogna pensare ad un’altra rimonta: davanti ci sono ancora Napoli e Milan. In attesa degli eventi, Ranieri tocca ferro: Borriello lamenta una piccola distorsione al ginocchio, Vucinic ha il mal di schiena e Riise è affaticato. Ma per fortuna, c’è la panchina larga.