(Corriere dello Sport-P.Torri) Non resta che attendere. Mister Tom ieri mattina, è tornato negli States, con i soliti, inevitabili depistaggi. Chi ieri sera lo attendeva a New York, è rimasto deluso.
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Dagli States in arrivo le garanzie sui soldi
(Corriere dello Sport-P.Torri) Non resta che attendere. Mister Tom ieri mattina, è tornato negli States, con i soliti, inevitabili depistaggi. Chi ieri sera lo attendeva a New York, è rimasto deluso.
Perché ieri mattina, poco dopo le nove, l’imprenditore americano si è imbarcato su un volo diretto a Miami dove, a poche decine di chilometri di distanza, possiede una villa che a vederla in foto non è che ci si debba stare stretti anche se si è un bel gruppo di persone. Dal caldo di Roma a quello della Florida, ma con gli impegni di lavoro sempre in testa. A cominciare, ovviamente, dalla società giallorossa che entro quindici giorni passerà di mano, sessanta per cento al gruppo di soci a stelle e strisce, quaranta in mano sempre a Unicredit che ne cederà una parte a un imprenditore italiano, al momento ancora da individuare con ragionevole certezza. L’accordo tra le parti è stato trovato, ci sono però da riscrivere contratti, patti parasociali e allegati, visto che la fumata bianca c’è stata ristrutturando completamente l’affare che ora prevede la costituzione ( dopo le firme) di una società italiana. A quanto ci risulta, i nuovi contratti sono stati già definiti da Unicredit che, sabato scorso, li ha trasmessi alle parti. Mancano soltanto gli allegati. In questo lasso di tempo che ci separa dalle firme, si dice che dovranno arrivare anche le prime garanzie del cash, non tanto sulla cifra per l’acquisto della Roma ( quelle già c’erano, sarà sufficiente spostarle), quanto sulle ricapitalizzazioni previste dal business plan del progetto Colosseo. Nei prossimi giorni mister Tom si incontrerà con i suoi soci, Pallotta, D’Amore e Rouane, per mettere a punto tutto, come, per esempio, ha confermato in conference call, mercoledì scorso, anche James Pallotta al numero due di Unicredit, il dottor Paolo Fiorentino. Il programma prevede che il giorno ics sia il quindici aprile quando i vertici dell’Istituto bancario di piazza Cordusio saranno a Boston per le firme. Che potranno slittare massimo di due- tre giorni, non di più. Perché Unicredit in questo senso è stata molto chiara, non saranno più concessi rinvii. Peraltro neppure mister Tom DiBenedetto prevede ulteriori proroghe, visto che a chi gli domandava quante possibilità ci fossero che la trattativa potesse saltare, la sua risposta è stata lapidaria, none. Che non è il none romano, vuol dire nessuna.
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