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Da mito a ostacolo, la Roma discute Totti

(Corriere della Sera – L.Valdiserri) – “Totti ha davanti ancora 4-5 anni di carriera se saprà guardare solo al calcio e non farsi carico di altro. Ma deve liberarsi della sua pigrizia e di chi usa il suo nome, anche a sua insaputa.

Redazione

(Corriere della Sera - L.Valdiserri) - "Totti ha davanti ancora 4-5 anni di carriera se saprà guardare solo al calcio e non farsi carico di altro. Ma deve liberarsi della sua pigrizia e di chi usa il suo nome, anche a sua insaputa.

Deve smettere di lasciare fare, più leggero sarà, più lontano andrà con il pallone"(Franco Baldini, d.g. in pectore della Roma). "Luis Enrique? Il motivo per cui lo abbiamo scelto è simbolico. Rappresenta la discontinuità e un'idea di calcio che vogliamo perseguire" (Walter Sabatini, d.s. della Roma). "Ho messo in campo gli undici giocatori che ritenevo migliori per questa partita. Non ho rimpianti" (Luis Enrique, allenatore della Roma dopo la sconfitta contro lo Slovan Bratislava in cui Francesco Totti è entrato, sullo 0-0, al 72'). Sono tre dichiarazioni ufficiali. Sono state pronunciate dai vertici societari della Roma. Certificano senza ombra di dubbio che, nei fatti, esiste un «caso Totti» all'interno della Roma. Il resto sono parole di circostanza o boutade. Non c'è giudizio di valore, è pura cronaca. A ognuno, poi, decidere se 19 stagioni, 610 partite e 262 gol con la maglia giallorossa non meritassero di sapere la decisione dell'allenatore soltanto due ore prima della partita di Bratislava oppure se è giusto che all'interno di un gruppo nuovo tutto debba essere azzerato. A Totti è stato tolto l'ufficio «di rappresentanza» a Trigoria, gli è stato detto di non occuparsi più di questioni non strettamente legate al campo (calciomercato, politica sportiva, immagine della società), sono stati messi in discussione uomini di sua assoluta fiducia ed è stato scelto un allenatore che non avesse con lui e con la vecchia guardia un rapporto di «continuità» (è questo il vero motivo, non i risultati o la qualità del gioco, che è costato il posto a Vincenzo Montella). Totti è legato alla Roma da un oneroso contratto da 8,6 milioni lordi all'anno fino al 2014. Sul futuro si possono fare mille discorsi e tutti hanno un fondamento: da chi non riesce nemmeno a immaginare una Roma senza Totti a chi vorrebbe liberarsi di lui. C'è chi lo ritiene ingombrante e chi, in dimensione marketing, crede che sia molto più facile vendere una maglietta sua che una di Okaka. Ma quello che interessa di più è l'immediato. Giovedì prossimo, all'Olimpico, la Roma si giocherà già il primo obiettivo stagionale: sopravvivere in Europa League. E con chi lo farà? Con o senza il suo capitano? Totti non ha chiesto spiegazioni dell'esclusione. Si aspetta, però, di non essere trattato come un semplice numero. E pretende chiarezza: se è diventato un peso, glielo dicano in faccia. In italiano e/o in spagnolo. Thomas DiBenedetto poteva sperare in una partenza più soft: «Ma i tifosi devono avere pazienza — ha detto a Roma Channel — perché la squadra si sta creando ora e non è facile imparare a giocare insieme con nuovi compagni. Devono avere pazienza. Vogliamo creare una squadra vincente, perché con un gruppo di lavoro come quello che abbiamo scelto siamo sicuri che i ragazzi giocheranno, si impegneranno molto e alla fine vinceranno». Con Totti o senza Totti?