rassegna stampa roma

Claudio, il coach

(Il Messaggero-S.Carina) Coach Ranieri ci ha proprio preso gusto. Già, perché da qualche settimana più che il classico appellativo di ‘mister’ che normalmente si utilizza per gli allenatori di calcio, il tecnico romano somiglia sempre più...

Redazione

(Il Messaggero-S.Carina) Coach Ranieri ci ha proprio preso gusto. Già, perché da qualche settimana più che il classico appellativo di ‘mister’ che normalmente si utilizza per gli allenatori di calcio, il tecnico romano somiglia sempre più ad un coach di basket.

Solo così si spiegano i cambi della coppia Vucinic-Menez sia nel derby di Coppa Italia che nella gara vittoriosa di campionato contro il Cagliari. Ranieri come Bianchini? L’accostamento non è poi così stravagante. Ricordate quando agli inizi degli anni ‘90 l’allora Messaggero Roma aveva tra le sue fila campioni del calibro di Radja, Mahorn e Cooper? Bene, quando era il momento di dare il classico ‘strappo’ alla gara, veniva però premiata la qualità del tiratore Premier che difficilmente faceva parte del quintetto base.

Ranieri fa lo stesso: aspetta che gli avversari siano stanchi e poi inserisce l’accoppiata francese-montenegrina per sferrare il colpo del ko. Lo fa sottovoce, quasi per non urtare la suscettibilità dei suoi campioni. Anche sabato sera, ad esempio, si è affrettato a precisare come ‘il doppio cambio in corsa’ non sia una decisione definitiva. Facendo però entrare Menez e Vucinic a partita iniziata, questo gli permette di centellinare meglio le risorse dei due e di sfruttare le loro doti di scattisti quando l’avversario ha già sulle gambe almeno un tempo: «È una mia teoria», ha rimarcato. Di certo, tutto si può dire meno che non stia dimostrando di avere coraggio: «Se mi sentissi condizionato nel togliere o mettere un giocatore – ha detto a ‘Panorama’ - lascerei perdere, mi sputerei in faccia e mi direi: non hai le palle per fare questo lavoro». Al momento questo inserimento in coppia degli attaccanti a partita in corso ha portato tre vittorie consecutive (Cesena, Lazio e Cagliari).

Ranieri ha anche snocciolato qualche numero: «Con le sostituzioni abbiamo conquistato 10 punti in campionato, 7 in Champions e il 100% in Coppa Italia». In realtà, se in Europa sono 5 (contro Cluj e Bayern Monaco; il gol di Greco a Basilea del 3-1, infatti, non va conteggiato perché il centrocampista entra con la Roma già in vantaggio), in campionato non sono proprio 10 ma 6: contro Inter, Catania e Cesena (anche qui la rete di Perrotta, subentrato in Roma-Fiorentina è vero che chiude la gara ma il centrocampista entra sul 2-1; stesso discorso per Brighi con il 2-0 contro il Bologna: il raddoppio è annullato dal 2-2 finale di Di Vaio). Statistiche che hanno anche l’altra faccia della medaglia: le sostituzioni, infatti, hanno dato ma pure tolto. Sempre contro il Bologna - in vantaggio 2-0 esce Menez al 24’ st (dentro Simplicio) e finisce in parità – ma anche con Napoli e Chievo il saldo è negativo. Tipologie di cambi differenti: prima questi miravano a difendere il risultato, ora si prova a vincere la gara. Roma che per la prima volta in campionato è terza, ha sorpassato la Lazio e viene da 6 vittorie (compresa la Coppa Italia) nelle ultime 7 gare. In casa, poi, almeno in campionato, è l’unica ‘big’ a non avere ancora perso. Non siamo alla striscia-record dello scorso anno ma la strada è quella giusta.