(Il Romanista - V.Valeri) Fabio Borini, bolognese di appena 20 anni, è arrivato a Roma in punta di piedi. Colpo dell’ultim’ora di Walter Sabatini, è stato preso in prestito oneroso, con un diritto di riscatto superiore ai 7 milioni di euro che ha sorpreso molti, se non tutti.
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Borini: «Io non ho paura»
(Il Romanista – V.Valeri) Fabio Borini, bolognese di appena 20 anni, è arrivato a Roma in punta di piedi. Colpo dell’ultim’ora di Walter Sabatini, è stato preso in prestito oneroso, con un diritto di riscatto superiore ai 7 milioni di...
«Ma chi è ’sto Borini?», si sono chiesti i tifosi. Cresciuto nelle giovanili rossoblu, volato a Londra per giocare nel Chelsea, ha contribuito alla promozione dello Swansea in Premier League, per poi essere tesserato dal Parma. Questa, in sostanza, la sua breve carriera finora, condita anche da presenze e gol in Under 21. E’ stato presentato come una scommessa, il settimo attaccante di un reparto affolatissimo. E invece dopo 180 minuti di campionato, Fabio Borini è già un titolare. Contro il Cagliari è andato a segno, ma per il fuorigioco di Heinze non ha potuto esultare. Contro l’Inter, a San Siro, la Scala del Calcio, Luis Enrique lo ha gettato nella mischia senza paura e lui lo ha ripagato con una prova di carattere: tanta corsa, movimento – è stato l’unico a proporsi costantemente, soprattutto nel primo tempo - , due gol sfiorati nei primi quarantacinque minuti: nel primo caso è stato bravissimo Julio Cesar a distendersi e deviare un destro forte e teso da dentro l’area: «E’ stata un’emozione – ha dichiarato nel post gara - , ma non ho timori, altrimenti significherebbe non crescere mai. Mi sto divertento in questa squadra, è un onore giocare al fianco di Capitan Totti».
Insomma, superato lo stupore di tifosi e compagni, che si aspettavano ancora Bojan (fermato anche da qualche acciacco) insieme a Totti e Osvaldo, Borini si è messo in mostra confermando quanto di buono detto su di lui da ex compagni al Chelsea e da Carlo Ancelotti, che lo avrebbe sicuramente tenuto in Blues se Abramovich non l’avesse cacciato prima. Da giovane “in prova” ad attaccante titolare, Fabio non si spaventa e quando scende in campo fa sempre il suo, con quel suo modo tutto inglese di portare palla e cercare lo spazio per tirare in porta; lui, che ha avuto come compagno ed esempio un certo Didier Drogba, tra i migliori centravanti del Mondo negli ultimi cinque anni. Il Regno Unito ha plasmato carattere e gioco di questo ragazzo dalla faccia buona, senza troppi fronzoli, maglia numero 31, poche pretese ma tante ambizioni. Nel tempo libero ama postare qualche “cinquettìo” su Twitter, spessissimo in inglese, per tenere i contatti con i centinaia di fan che ha lasciato Oltremanica: «Goodnight everybody! Thank you for all the nice messages. Forza Roma!», ha scritto qualche ora dopo la fine del match di Milano. E poi: «Buona prestazione stasera, un punto meritato».
Una grande emozione, per lui, duettare con Totti e sfiorare il vantaggio nella sua prima partita da titolare in serie A. Difficilmente sarà l’ultima. Giovedì sera all’Olimpico si torna a giocare, stavolta c’è il Siena e la Roma necessita di una vittoria per ultimare il processo di crescita e trovare fiducia nei propri mezzi. Fabio Borini ha ottime chances di confermare la maglia da titolare, anche perché le difficoltà riscontrate da Osvaldo nell’interpretare il ruolo di esterno e la poca incisività di Borriello, subentrato proprio all’Under 21, potrebbero portare Luis Enrique a rivedere ulteriormente le gerarchie d’attacco. È possibile che contro una squadra che, presumibilmente, verrà a Roma con l’intento di non prenderle, schierare due punte veloci come Borini e Bojan possa essere un’arma in più per scardinare la difesa. In attesa di conferme, una cosa è già sicura: Fabio Borini non è l’ultimo arrivato, e lo sta dimostrando.
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