(Il Romanista - G.Dell'Artri) - Un campione gentile. Un ragazzo timido che preferisce far parlare il suo genio calcistico. Domenica i romanisti si sono ri-innamorati di Bojan Krkic.
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Bojan: «Vincere sempre»
(Il Romanista – G.Dell’Artri) – Un campione gentile. Un ragazzo timido che preferisce far parlare il suo genio calcistico. Domenica i romanisti si sono ri-innamorati di Bojan Krkic.
Non che la fiamma della passione si fosse mai spenta, ma quei dieci minuti finali contro il Palermo sono stati vertiginosi, da fuoriclasse vero. Un fuoriclasse anche fuori dal campo, sempre sorridente e disponibile nei confronti della gente, dei tifosi romanisti. Come quelli (tanti) che ieri quasi non ci credevano quando lo hanno visto dentro al Nike Store di via del Corso insieme a Stefano Okaka per la presentazione dei loro nuovi scarpini personalizzati (sui suoi c’è scritto "Disfrutar", su quelli di Stefano "Love"). Tante persone che hanno atteso un paio d’ore la sua uscita dal negozio per ricevere un autografo. Lui non lo ha negato a nessuno nella passeggiata che ha fatto fino all’altezza di via del Tritone dove è montato su un auto che lo ha riportato verso casa. Prima, nello store, Bojan ha dato dei consigli ai giovani che vogliono fare strada come lui («bisogna credere nei valori che dà lo sport e lavorare tanto») e poi ha anche fatto un’intervista di fronte alle telecamere di Sky durante la quale ha parlato, sempre sottovoce, della sua esperienza nella Capitale: «La Roma è un gran bel progetto impostato sui giovani. Lo scudetto? Non ci pensiamo, noi pensiamo solo a vincere ogni singola partita. La differenza tra il Barcellona e la Roma? In Italia c’è tanta tattica, da altre parti si pensa più alla tecnica».
Ormai sono passati alcuni mesi dal suo trasferimento in giallorosso e la città gli sta entrando dentro. Ma a chi gli domanda perché ha scelto Roma e la Roma, lui risponde con sicurezza: «Perché mi hanno fatto sentire un giocatore importante». A proposito di giocatori importanti, prima ha giocato con Messi, ora con Totti. «Sono due grandi campioni, due persone intelligenti». E De Rossi? «Il calcio e la Roma lui li vive da dentro. La Roma ce l’ha dentro di sé. E’ uno che fa tanto gruppo, è una persona straordinaria». Poi su Luis Enrique: «E’ una persona schietta e sincera. E poi ha una grande personalità. Con lui possiamo fare bene». Come ha fatto lui contro l’Atalanta e come in quei dieci minuti col Palermo nei quali ha danzato sulla palla a velocità vertiginosa, nei quali un paio di volte ha "sterzato" (per dirla alla Sabatini) come può fare solo un campione. Un campione gentile.
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