(Il Romanista - C.Zucchelli) Appena una manciata di presenze lo scorso anno in mezza stagione in Serie B, una maturità e un’importanza fondamentale in A quest’anno. Se il Lecce, a fine stagione, si ritroverà a festeggiare la permanenza nella massima serie, molto del merito sarà di Andrea Bertolacci, centrocampista dal grande talento e dal sinistro vellutato di proprietà della Roma che ieri, al via del Mare, è stato autore della doppietta che ha steso l’Udinese.
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Bertolacci, l'oro di Roma
(Il Romanista – C.Zucchelli) Appena una manciata di presenze lo scorso anno in mezza stagione in Serie B, una maturità e un’importanza fondamentale in A quest’anno. Se il Lecce, a fine stagione, si ritroverà a festeggiare la permanenza...
Una squadra che non perdeva dal 19 dicembre, non prendeva gol da 703’ e che, tra primo e secondo tempo, è stata letteralmente incapace di arginare la voglia di Bertolacci di vivere una giornata che lui stesso, a fine partita, ha definito «da ricordare». Il nostro obiettivo - racconta - era non perdere, ma poi quando ci siamo resi conto che stavamo dominando una big come l’Udinese ci abbiamo creduto».
La sua doppietta, che segue il gol in Coppa Italia al Siena e quello in campionato alla Juventus (segno che il bianconero gli porta fortuna), arriva nel secondo tempo: al 3’ ripartenza veloce del Lecce, pallone a Di Michele a sinistra, l’attaccante entra in area, batte a rete trovando la respinta di Benatia, ancora qualche rimpallo e la sfera arriva sul mancino di Bertolacci, staffilata rasoterra e Handanovic battuto. L’Udinese reagisce, ma la squadra di De Canio non molla un metro e al 17’ Zapata fa ripartire l’azione: discesa di Bertolacci, il pallone attraversa una selva di gambe e arriva a Jeda, solo davanti ad Handanovic, pallonetto sul portiere e il colombiano in rovesciata salva sulla linea. Passano 4’ e il Lecce raddoppia. Al 21’ Jeda si invola sulla destra e dal fondo mette in mezzo per l’inserimento ancora di Bertolacci che, stavolta di destro, da due passi mette sotto la traversa: «Dedico queste due reti - ha aggiunto il centrocampista - alla mia famiglia, i miei genitori e i miei nonni».Parole semplici, come è nel suo stile. Da quando è a Lecce (gennaio 2010) vive in centro, i primi mesi seguito passo passo dal papà, poi da solo.
La fidanzata è la stessa dei tempi romani, gli amici anche, spesso lo raggiungono in Puglia e ieri lo hanno riempito di sms e telefonate. Il suo obiettivo è quello di tornare a Roma, lo ha ribadito anche ieri: «Non mi devo nascondere, per me romano e romanista sarebbe un sogno e una grande soddisfazione». Ma, come ha confidato nelle scorse settimane, punta a farlo «solo quando sarò sicuro di potermi giocare il posto con i grandi campioni che ci sono a Trigoria».Non è escluso quindi che possa restare in Salento un’altra stagione, soprattutto se il Lecce dovesse restare in Serie A.
Questo, almeno, è l’obiettivo di De Canio che ieri ha spiegato come «giovani così interessanti abbiano bisogno di crescere con calma in società come la nostra». In tutto questo quadro, un’unica macchia: manca la convocazione in Under21. Difficile spiegare il motivo, visto che spesso gli Azzurrini schierano giocatori che in A hanno appena qualche minuto alle spalle e che, invece, si permettono di lasciare a casa un ragazzo che, praticamente da solo, ha messo al tappeto Juve e Udinese facendo un bel regalo a se stesso, al Lecce e, ovviamente, anche a quella Roma dove, appena sarà pronto, tornerà.
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