(Il Romanista - V.Meta) - All’Olimpico ci è già andato due volte, Andrea Bertolacci, e nella seconda ha pure rischiato di segnare alla Lazio quello che sarebbe stato il suo primo gol in Serie A.
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Bertolacci: «Emozione Olimpico»
(Il Romanista – V.Meta) – All’Olimpico ci è già andato due volte, Andrea Bertolacci, e nella seconda ha pure rischiato di segnare alla Lazio quello che sarebbe stato il suo primo gol in Serie A.
Peccato solo che addosso avesse la maglia del giallorosso sbagliato, quello del Lecce, dove è tornato a fine estate dopo aver fatto il ritiro con Luis Enrique, «un allenatore che mi piace moltissimo». All’Olimpico tornerà tra poco meno di due settimane, stavolta per affrontare la sua Roma: l’anno scorso era in tribuna, ora Di Francesco potrebbe dare continuità alle sue scelte recenti consegnandogli la quarta maglia da titolare della stagione. Bertolacci lo sa e non ha paura: «Prima o poi doveva succedere - dice quasi sussurrando, alle spalle il cielo grigio che incombe minaccioso sulla Borghesiana -. Certo non potrà essere una partita come le altre». No che non può esserlo, se sei arrivato alla Roma a dieci anni e l’hai lasciata quando ne avevi appena compiuti diciannove: «È il posto dove sono cresciuto, ho tantissimi ricordi e comunque vada resterà sempre una parte importante della mia vita. In più sono pure parecchio tifoso». E da tifoso parla della Roma: «Credo abbia bisogno di tempo. Il tipo di gioco che fa Luis Enrique non è una cosa che si impara da un giorno all’altro, bisogna assimilare bene tutti i meccanismi. Una volta acquisiti, secondo me possiamo toglierci delle soddisfazioni».
In ritiro ha avuto modo di vedere da vicino come lavora il tecnico, nonostante sia stato costretto a saltare per infotunio le amichevoli estive: «All’inizio bisognava adeguarsi, voleva questo possesso palla, questi fraseggi, e si soffriva un po’ al momento della conclusione. Luis Enrique a me piace molto: ha una grande personalità e non può che fare il bene della squadra». Su chi sia il giocatore che l’ha impressionato di più in questo avvio di stagione, Andrea non ha dubbi: «Pjanic. Non lo conoscevo personalmente perché è arrivato quando io ero già passato al Lecce, però mi è piaciuto tanto». A scacciare qualche rimpianto che potrebbe bussare alla porta pensando che lui all’Olimpico avrebbe poturo esordire con la Roma ci pensa l’Under 21. Oggi la partenza per Istanbul, giovedì la sfida contro la Turchia, quindi quella con l’Ungheria martedì prossimo a Casarano, quaranta minuti di macchina da Lecce, dove con ogni probabilità saranno in tanti a fare il tifo per lui: «Sì, in città mi vogliono bene - sorride -, me ne hanno voluto dall’inizio. Se sono qui devo ringraziare anche Gigi De Canio, un allenatore fondamentale per me e con cui spero di poter lavorare ancora in futuro. All’Olimpico sarà durissima: la vittoria di Cesena ci ha dato morale, ma anche la Roma viene da un bel successo. Giocando il giorno dopo, ho potuto vederli, a Novara hanno fatto una grande partita. Torna Totti? Sarà un piacere incontrarlo. Però mi sa che il peggio sarà per noi...».
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