(Il Messaggero - L.Danza) - Dopo i tre schiaffi subiti il 26 luglio (in 45 minuti) nel torneo di Innsbruck dal Psg, la Roma dopo 17 giorni subisce un altro stop a Valencia, venendo sconfitta anche stavolta per 3-0.
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Ancora poca Roma
(Il Messaggero – L.Danza) – Dopo i tre schiaffi subiti il 26 luglio (in 45 minuti) nel torneo di Innsbruck dal Psg, la Roma dopo 17 giorni subisce un altro stop a Valencia, venendo sconfitta anche stavolta per 3-0.
Per carità, siamo ancora ad agosto e quella vista ieri non sarà la squadra che affronterà il campionato. Il problema, però, è che le uniche due volte che quest’estate i giallorossi hanno incontrato squadre competitive, oltre alle sconfitte, non sono (quasi) mai riusciti a far vedere qualcosa della filosofia di Luis Enrique. Anche ieri sera l’unico a salvarsi è stato Bojan, con Stekelenburg bravo a farsi trovare pronto in un paio di occasioni nella ripresa. Rispetto alle ultime uscite, la Roma che presenta il tecnico asturiano - anche se lamenta qualche assenza e in attesa che venga completata dal mercato - somiglia comunque a quella che vedremo nell’esordio in Europa League contro lo Slovan Bratislava il 18 agosto. In difesa, infatti, giocano centrali Burdisso e Heinze con José Angel a sinistra, centrocampo composto da Pizarro, Viviani (che sostituisce De Rossi) e Perrotta (che deve però lasciare il campo dopo appena 5 minuti per una distorsione alla caviglia destra: al suo posto Verre) e in avanti spazio al tridente Totti-Bojan-Borriello. Pronti, via e il Valencia mette subito i brividi a Lobont. Al 3’ punizione battuta velocemente dalla squadra di Emery con Hernandez liberato davanti al portiere romeno che è bravo a salvare con i piedi. La Roma reagisce immediatamente e un paio di minuti dopo Bojan in tuffo mette i brividi a Diego Alves. L’approccio alla gara della squadra di Luis Enrique è buono anche se ogni volta che il Valencia aggredisce sulle fasce, arrivano i pericoli. Soprattutto Bernat mette in costante difficoltà Rosi e al 7’ ci vuole una smanacciata di Lobont per non permettere a Soldado di concludere a porta vuota. Il gol spagnolo è nell’aria e arriva puntualmente al 21’: errore clamoroso di José Angel che sbaglia lo stop a centrocampo. Ne approfitta Soldado che aspetta il rimorchio di Piatti: l’argentino, entrato in area, conclude con Viviani che nel tentativo di rinviare mette invece alle spalle di Lobont. Sotto di un gol, la Roma si smarrisce. Ancora un errore di un singolo, Rosi, non viene punito (clamorosamente) con un calcio di rigore che solo l’arbitro Gamez non vede. La squadra di Luis Enrique è alle corde con il Valencia che fa correre il pallone senza che Totti e compagni riescano in qualche modo a interrompere il monologo spagnolo, soffrendo soprattutto la velocità degli avversari. In mediana, poi, Pizarro (uscito malconcio nella ripresa: è in dubbio come Perrotta per l’Europa League) non è a suo agio nella posizione d’interno e la prematura uscita di Perrotta priva la Roma di un giocatore di corsa che possa aiutare la difesa in costante affanno. Al 36’ da un calcio d’angolo a favore dei giallorossi, bastano tre passaggi al Valencia per ritrovarsi nell’area di Lobont e raddoppiare con Soldado, bravo a sfruttare un assist di Piatti. La squadra di Emery fa quello che vuole ed è solo un caso che prima Piatti (per due volte) e poi Hernandez non portino prima dell’intervallo il risultato sul 3-0. Al 44’ Lobont è miracoloso sull’argentino (liberato da un errore di Viviani), respingendo un tiro a botta sicura. Al ritorno in campo, Luis Enrique cambia gli esterni difensivi, inserendo Cassetti e Cicinho, e fa debuttare Stekelenburg. La Roma prova la reazione d’orgoglio con Verre e Bojan (traversa clamorosa ) prima che Piatti (ancora lui) si divori un gol davanti al portiere olandese. Si scaldano gli animi al 55’: Totti e Alba rischiano il cartellino rosso ma se la cavano con il giallo. Che non sia proprio un’amichevole è dimostrato dal numero delle ammonizioni: alla fine saranno in sette a finire sul taccuino dell’arbitro. Anche nella ripresa la Roma soffre maledettamente sulle fasce ed è graziata a più riprese da Hernandes e due volte da Bernat (in un’occasione è bravissimo Stekelenburg). Okaka ha la palla per riaprire clamorosamente la gara (74’) ma non la sfrutta davanti a Dani Alves. Alcacer all’83’ invece non sbaglia. Finisce così 3-0. Luis Enrique non fa drammi ma ammette: «Abbiamo pagato degli errori infantili contro una grande squadra come il Valencia. Mi dispiace per i tifosi ma siamo ancora all’inizio». Vero, anche se da giovedì già si farà sul serio.
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