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rassegna stampa roma

Zago: “Uno come me perfetto per il derby, la squadra vale il titolo”

L'ex difensore giallorosso sente ancora la passione della stracittadina

Redazione

Uno scudetto con la Roma e quel soprannome di Terminator che evidenzia bene le sue qualità. Antonio Carlos Zago è stato tra i difensori più forti ed amati della storia giallorossa. Cinque anni e otto derby giocati da protagonista, in un caso negativo visto l’alterco con Simeone. Il brasiliano, che oggi allena con successo i Kashima Antlers in Giappone e che in carriera ha giocato pure in Turchia e Spagna, sente ancora la passione della stracittadina.

Una parola: il derby. Quale è il pensiero più bello che le viene in mente?

"Sorrido ancora pensando a quello vinto nell’anno dello scudetto con un autogol di Negro, fu importante per la conquista del tricolore alla fine della stagione perché ci diede grande spinta. Quello è sicuramente un bel ricordo ma ne ho tanti a Roma sia con Zeman sia con Capello" dice Zago intervistato da Francesco Balzani su Leggo.

E il più brutto?

"Ricordo ancora il primo anno, io arrivai a gennaio e la Roma aveva già perso 3 derby di fila. Perdemmo il quarto e fu pesantissimo. Capii subito l’importanza di quella partita".

Se potesse scegliere un giocatore della tua Roma da “prestare” a Fonseca per domani?

"Se ne devo scegliere solo uno gli regalerei Zago! Avevo una grinta impressionante in tutte le sfide decisive e non solo nei derby. Era importante avere un difensore come me in una partita del genere".

Nei suoi derby ci si giocava sempre tanto, anche lo scudetto. Questa Roma è pronta per tornare a quei livelli?

"Ai miei tempi Roma e Lazio erano grandissime squadre, ogni anno lottavano per lo scudetto o per un piazzamento in Champions. Però seguo i giallorossi e devo dire che quest’anno sta facendo bene in un campionato complessivamente più difficile vista la sorpresa del Milan e la forza di Juve, Inter e Atalanta. Secondo me la Roma può lottare fino alla fine e arrivare pure a vincere lo scudetto".

Lei era abituato ai derby con l’Olimpico strapieno, quanto perde una partita del genere senza pubblico?

"Perde tantissimo, era uno spettacolo. Praticamente una partita a parte. Abbiamo passato un anno difficile e sicuramente dovremmo passare ancora mesi complicati ma piano piano spero che i tifosi possano tornare nello stadio pure in Italia. Qui in Giappone già entrano riempiendo il 50% della capienza massima".

Lei ora allena in Giappone, le piacerebbe guidare la Roma?

"Abbiamo ristrutturato la squadra, siamo giovani e abbiamo fatto 4-5 acquisti per vincere il campionato. Ora penso ai Kashima, ma un giorno io e la mia famiglia vorremmo vivere a Roma. Era il sogno di mio nonno: tornare un giorno in Italia. Oggi il club è allenato da un portoghese quindi un giorno potrebbe allenarlo anche un brasiliano come me".

La situazione Covid

"I giapponesi sono straordinari, rispettano in tutto e per tutto quello che il governo chiede di fare. Qui dove sono io ora non c’è un caso di Covid, siamo quasi alla normalità e ora c’è il vaccino. Dobbiamo stringere i denti e presto torneremo alla normalità".