L’ossigeno che mancava è sceso all’Olimpico con questa pioggia africana. Partiamo da qui, da questo 4-2 liberatorio sull’Inter, l’Inter di Mancini, non quella disperata di qualche giorno fa, per parlare della Roma. Ma nonostante il risultato rotondo e pur non avendo mai dato l’impressione di poter rischiare i 3 punti, non è ancora la Roma del 5-1 al Cska, non c’è la difesa impenetrabile dell’anno scorso (anche se i primi gol casalinghi sono arrivati ieri), ma resta a 3 punti dalla Juve che non ha sofferto certamente meno di quanto abbiano fatti i giallorossi contro l’Inter per battere il Torino. Resta in piedi dunque il teorema-Garcia: le perplessità devono fare i conti con i numeri, con una Roma in corsa per la qualificazione in Champions e per lo scudetto. Il gioco viene sicuramente dopo. Anche se l’impressione è che dipenda ancora molto dal capitano, da Francesco Totti. E’ ancora e sempre lui. L’imprevedibilità. Ma con il rientro di Strootman, si vedranno meno palle perse a centrocampo. E forse ne trarrà beneficio anche la difesa. Quanto alla Lazio, il colpo di sonno che ci ha travolti all’inizio del secondo tempo contro il Chievo dice più di ogni altra considerazione.
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Vittoria liberatoria, ma in difesa si soffre
Nonostante il risultato rotondo e pur non avendo mai dato l’impressione di poter rischiare i 3 punti, non è ancora la Roma del 5-1 al Cska, non c’è la difesa impenetrabile dell’anno scorso (anche se i primi gol casalinghi sono arrivati...
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