«Essere onesto può non farti avere molti amici, ma ti fa avere quelli giusti», diceva un re della musica come John Lennon. Un consiglio che Francesco Totti, re del calcio italiano (e non più solo di Roma), ha sempre seguito alla perfezione tanto da non nascondere di «avere pochi amici in uno sport che in Italia mi diverte sempre meno». Tra questi c’è (o c’era?) Buffon, che col numero dieci ha condiviso gioie e dolori in azzurro. Un rapporto che potrebbe incrinarsi dopo le parole rilasciate domenica sera dal portiere juventino: «Anche quando perdevo non ho mai inveito o accusato gli altri a fine partita. Questi atteggiamenti fanno male al nostro movimento ».
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Totti re triste
Totti ha ascoltato Buffon in tv, ci è rimasto male, ha atteso una telefonata che almeno fino a ieri sera non è arrivata e ha preferito non rispondere, ingoiando l’ennesimo boccone amaro di una carriera invidiata da tanti
Un attacco diretto a Francesco che a Torino aveva manifestato tutta la sua rabbia per l’arbitraggio di Rocchi mentre un altro amico – Del Piero – aveva elegantemente preferito «non commentare » le sue parole. Totti ha ascoltato Buffon in tv, ci è rimasto male, ha atteso una telefonata che almeno fino a ieri sera non è arrivata e ha preferito non rispondere, ingoiando l’ennesimo boccone amaro di una carriera invidiata da tanti mentre sul web impazzavano i post in cui venivano citate alcune dichiarazioni di qualche anno fa dello stesso Buffon polemico nei confronti degli arbitri.
Il portiere però è solo l’ultimo ad aver deluso Totti in questi strani 10 giorni post Juve-Roma. Strani perché fino al fischio d’inizio del big match di Torino andava tutto splendidamente: i 38 anni festeggiati all’Olimpico, il gol da leggenda contro il City e le prime pagine dei giornali di mezzo mondo. Poi Juve- Roma e lo sfogo. Il giorno dopo è arrivata la frecciata di lady Agnelli («Spero che Totti vada a giocare in un altro campionato»). Poi l’attacco di Nedved («Non può parlare perché non ha mai giocato in un grande club. Alla Juve dopo quelle freasi non sarebbe più capitano ») e quello abbastanza fuori luogo – visto che Francesco era stato l’unico a scrivere un comunicato di cordoglio – della madre di Ciro Esposito («Mi aspettavo maggior rispetto per mio figlio»). Infine l’indifferenza, almeno ufficiale, di Pallotta che nel comunicato ha spento le polemiche senza però prendere le parti del suo capitano.
Paradossalmente a difenderlo, oltre agli amici “veri” e ai tifosi, ci ha pensato il solo Muntari («Ha ragione, rispettatelo ») mentre ieri sono arrivati i soliti attestati di stima dall’estero. L’Uefa lo ha inserito, con Garcia e De Rossi, tra gli 8 Re di Roma mentre Mia Hamm, la migliore calciatrice della storia, ha detto: «Totti è il mio preferito ». Ieri il capitano (invitato a cena da Nakata: «È tanto che non lo vedo») ha svolto gli esami di routine a Villa Stuart e scherzato coi fotografi. Juve-Roma per lui è finita, ma non tutti la pensano così.
Ieri, infatti, il presidente dell’Aia Nicchi è tornato a parlare dell’arbitraggio di Rocchi: «È uno dei 5 migliori arbitri europei e non ho riscontrato errori. Le immagini dicono che non ha sbagliato nulla. La moviola non serve ed è dispendiosa. Rocchi presto farà un’intervista »
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