Settimana ad alta tensione per il Campidoglio, a giorni partiranno gli interrogatori in Procura e lo scandalo che ha investito De Vito ora fa tremare la maggioranza in Consiglio Comunale. Marcello De Vito, il presidente dell'Aula consiliare e una delle (ex) colonne portanti del M5S, verrà ascoltato entro la fine di questa settimana per l'udienza davanti al tribunale della Libertà. Con lui i giudici ascolteranno anche i principali indagati, tra cui Camillo Mezzacapo: si tratta dell'avvocato a cui De Vito, secondo l'accusa, faceva ottenere consulenze per vari imprenditori, in cambio di favori.
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Stadio gate, partono gli interrogatori
L'inchiesta nei prossimi giorni potrebbe avere nuovi sviluppi: pronti almeno altri tre avvisi di garanzia
Giornate caldissime per il Comune anche perché potrebbero partire gli interrogatori di tutte le persone coinvolte oltre alle convocazioni dei vari testimoni, per ascoltarli in quanto informati sui fatti. Al vaglio degli inquirenti, infatti, ci sono le presunte pressioni esercitate da De Vito sui consiglieri comunali, primi fra tutti quelli del M5S che nutrivano maggiore fiducia nell'operato del presidente dell'Aula. Era proprio questo, secondo l'accusa, il modus operandi di De Vito: favorire gli interessi personali e degli imprenditori che aveva alle spalle, caldeggiando in Campidoglio progetti e approvazioni facendo proprio leva sull'autorità conferitagli dall'Aula.
Per questo, negli uffici di piazzale Clodio, sono già state ascoltate Donatella Iorio e Alessandra Agnello, rispettivamente la presidente della commissione urbanistica e quella della commissione lavori pubblici. Si tratta delle due commissioni maggiormente coinvolte nella valutazione dei progetti interessati dalle indagini, primo fra tutti quello del nuovo stadio della Roma. E le persone da ascoltare potrebbero aumentare e inoltre, secondo indiscrezioni, sarebbero tre al momento gli avvisi di garanzia pronti a partire, in un'inchiesta che sembra avere contorni molto più ampi di quanto immaginato finora. Nei presunti casi di corruzione infatti non è coinvolto solo il progetto di Tor di Valle ma anche altri interventi sulla città, che hanno legato con un filo rosso affaristi da un lato e politici dall'altro. Non solo, nella vicenda legata allo stadio di Tor di Valle c'è un aspetto da non sottovalutare, legato alla società sportiva che preme per costruire: la As Roma potrebbe infatti decidere di procedere per vie legali qualora il progetto dovesse saltare definitivamente, chiedendo al Comune di Roma di risarcire i danni di un lavoro già avviato dai loro tecnici e mai portato a termine. Per la Capitale si tratterebbe quindi di risarcire milioni di euro, il colpo di grazia per le magre casse comunali con cui la Raggi dovrà necessariamente fare i conti.
(L.Loiacono)
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