Se le polemiche erano montate durante la striscia delle 8 vittorie consecutive, durante le quali la Roma per qualche inguaribile ottimista era addirittura lanciata in un fantascientifico inseguimento alla Juventus, figuriamoci adesso che le vittorie non arrivano.
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Spogliatoio giallorosso a carte scoperte
Screzio dopo screzio, tra Totti e Spalletti è scoccata la lite. Tra i due ne resterà soltanto uno: e sarà colui che ha in mano il cerino più lungo
La Roma ieri ha mandato di traverso il pranzo a tutti i suoi tifosi, che non hanno dovuto far ricorso alla manovra di Heimlich perché a salvarli dal soffocamento ci ha pensato Totti.
Già, proprio il vecchio capitano. Questo quasi 40enne ingenuo come un dodicenne a credere che «il suo futuro lo deciderà lui». Non ha (aveva) capito, Francesco da Porta Metronia, che mister Pallotta da Boston lo invitava a scegliere la data per la partita d'addio.I romanisti, poi, hanno avuto una digestione difficile e non solo per il passo della squadra, tornato quello dell'era Garcia. Altro che gol della pace: mamma e papà hanno litigato di brutto.
Screzio dopo screzio, tra Totti e Spalletti è scoccata la lite. A Bergamo le carte (vecchie di anni o notturne...) sono state rinfacciate e scoperte. Tra i due ne resterà soltanto uno: e sarà colui che ha in mano il cerino più lungo.
(Romolo Buffoni)
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