Chi si accontenta non gode. È questo il motto ripetuto in più modi da Spalletti alla vigilia dell'ottavo di finale di coppa Italia tra Roma e Samp di questa sera. Il tecnico, al contrario degli altri allenatori della gestione Usa che si limitavano ad un'intervista alla Rai, ha voluto tenere una conferenza stampa prima del turno di coppa Italia proprio per ribadire l'importanza del trofeo. Che peraltro rappresenta l'ultimo successo della Roma (nel 2008) targata guarda caso proprio Spalletti. «Turnover? Nemmeno per sogno, quella contro la Samp è una partita da dentro o fuori e non è tempo di esperimenti. Io ho alzato un paio di coppettine e la Roma ha bisogno e necessità di vincere. Non per noi, ma per la sua gente. La Roma deve capitalizzare ogni momento della sua esistenza, deve essere un moto perpetuo. Più acqua dai al mulino e più produce. Quindi facciamo giocare quelli che vincono, non quelli che hanno giocato poco».
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Spalletti detta la linea: «Vietato accontentarsi»
Coppa Italia, all'Olimpico c'è la Samp. Il tecnico: «Turnover? Nemmeno per sogno. La Roma deve capitalizzare ogni momento della sua esistenza, deve essere un moto perpetuo»
A parte Alisson e (forse) Vermaelen, perciò niente turnover anche se resta alta la possibilità di vedere Mario Rui «ma non so se a partita in corso o dall'inizio», ha detto Spalletti. Non accontentarsi del -1 dalla Juve quindi. Spalletti lo ripete in maniera ancora più decisa: «Salah dice che sono ossessionato dalla vittoria e io mi riconosco in questa dichiarazione, ma siamo tutti ossessionati da questo. Lo merita la Roma. Se dovessi scrivere un libro su questa stagione lo chiamerei proprio così: Ossessione. Se non miriamo sempre alla vittoria siamo dei mediocri e nella Roma mediocri non ci possono stare. Lunedì nello spogliatoio, dopo Udine, ho diviso la lavagna in due: da una parte la classifica reale, dall'altra quella se avessimo pareggiato. In tutti e due i casi la Roma è seconda, ma quella vittoria fa tutta la differenza del mondo. Questo è il messaggio chiaro per chi si accontenta. Dzeko? Mi chiede perché non titolate quando dico che è straordinario ma solo se dico che è molle. Allora lo dico: Dzeko è divino».
Il tecnico non vuole accontentarsi nemmeno di un mercato improvvisato: «Noi abbiamo una rosa sufficiente, ma io dico solo che se va via qualcuno va sostituito (e Iturbe è andato al Toro, ndr), abbiamo giocato due partite senza due attaccanti. Ma l'annuncio non è AAA cercasi apprendista perché non abbiamo tempo, ci vuole un calciatore che ti dia subito il rendimento. Musonda diventerà fortissimo, ma non gioca e adesso non c'è tempo. Io un solo giocatore ho chiesto, centrocampista offensivo, attaccante esterno che magari possa sostituire anche Dzeko. Se poi viene dal campionato italiano meglio ancora. Defrel? Il giocatore è buono, ma i dirigenti del Sassuolo hanno detto che non lo abbiamo cercato».
(F.Balzani)
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