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Roma eroica. Regge il muro giallorosso a Leverkusen: Mou ancora in finale

Roma eroica. Regge il muro giallorosso a Leverkusen: Mou ancora in finale - immagine 1
A Budapest si giocherà l'Europa League contro il Siviglia di Monchi e Lamela
Redazione

Chiamatela Special, chiamatela eroica, chiamatela come volete, scrive Francesco Balzani su Leggo. La Roma entra nella storia del calcio italiano conquistando la seconda finale europea di fila dopo un pareggio di astuzia e sofferenza a Leverkusen. Quella di Europa League contro il Siviglia di Monchi e Lamela, quella di una Budapest così vicina a Tirana per emozioni e sensazioni. Una squadra commovente guidata dal condottiero Josè Mourinho arrivato alla sesta finale in carriera che ha saputo sopperire agli infortuni (in corsa quelli di Spinazzola e Celik), alla fatica, a uno stadio scorretto e a un avversario che ha concluso la gara con sei punte.

I pericoli non sono mancati ma l'incrocio di Diaby e le parate di Rui Patricio hanno spento i sogni di rimonta di Alonso. La Roma ha messo il pullman come l'Inter del Triplete. Sugli scudi il professore Matic e lo studente Bove, marcatore della gara d'andata. Una favola quella di Edoardo, ma non solo per lui. Per Pellegrini è la seconda finale da capitano, nessuno nella storia c'era riuscito. Mourinho, in lacrime a fine partita è un mix di emozioni: "Questa è la mia squadra, nelle sofferenza, nell'intelligenza, nella saggezza. I piccoli dettagli sono fondamentali. Se non abbiamo Smalling in panchina forse non andiamo in finale. Bove finisce a fare il quinto di destra. Quando nelle difficoltà trovi il meglio di te stesso è qualcosa di unico. Cosa posso chiedere di più? Questi ragazzi meritano qualcosa di speciale lunedì a Trigoria. Io non voglio essere nella storia, sono qui per portare gioia a questa gente. Ora si fa festa a Roma, ma non dobbiamo dimenticare la sofferenza della Romagna£. Ora l'appuntamento è al 31 maggio alla Puskas Arena già presa di mira da migliaia di tifosi romanisti nella notte. Pellegrini riconosce i meriti al tecnico: "È l'artefice di tutto, della nostra identità. Ha creato una famiglia unica".