rassegna stampa roma

Rocchi sbaglia tutto e rovina la partita

Sul prato dello Stadium in mezzo a tanti poeti del pallone c’era un analfabeta. Gianluca Rocchi, arbitro di Firenze, non è stato all’altezza di Juventus-Roma

finconsadmin

Sul prato dello Stadium in mezzo a tanti poeti del pallone c’era un analfabeta. Gianluca Rocchi, arbitro di Firenze, non è stato all’altezza di Juventus-Roma. Alta la posta in palio e ricca la rivalità e le polemiche tra i due club: c’è l’alleanza politica Pallotta- Agnelli, ma in Juve- Roma non c’è mai posto per tè e biscottini (a meno che non siano avvelenati...). E Rocchi di fischi, non fischi e cartellini al cianuro ne ha sfornati tanti: un primo contatto Cholevas-Marchisio in area romanista che forse meritava il rigore (arbitro di porta Damato) è stato ignorato. Poi, sempre in quella porta, di penalty ai bianconeri ne ha concessi due molto dubbi: il primo per un mani di Maicon in barriera che in un primo momento aveva sanzionato con una punizione dal limite (e il brasiliano in effetti sembrava fuori area), aiutato a sbagliare da Faverani guardalinee della finale Mondiale; il secondo concesso per tocco di Pjanic su Pogba all’ingresso dell’area: il contatto forse c’è, ma a un minuto e 48 secondi di recupero del 1? tempo (nonostante ne avesse concesso solo uno).

Il surplus di recupero per l’infortunio di Caceres non sarebbe dovuto andare oltre i 30 secondi. In mezzo il rosso a Garcia, per un gesto (una sviolinata) improvvido. Ma anche qui Rocchi avrebbe dovuto mettere da parte la sua nota propensione alle decisioni di ”pancia”, che spesso i vertici dell’Aia gli hanno rimproverato. Associazione arbitri che da sempre stima Rocchi, tanto da evitargli anche la sospensione all’epoca del coinvolgimento in Calciopoli. Inchiesta dalla quale Rocchi è uscito prosciolto sia dal processo sportivo, sia da quello penale. Fanno discutere anche la posizione di Vidal in fuorigioco e davanti a Skorupski sul gol decisivo di Bonucci e la gestione dei cartellini. Se Rocchi oggi è il miglior arbitro italiano, il designatore Messina (al suo primo campionato) ha tanto da lavorare per non rovinare un torneo con troppi cerotti.