La sentenza della Cassazione doveva dire l’ultima parola su Calciopoli: prescritta l’associazione a delinquere contestata a Moggi, Giraudo e all’ex designatore Pairetto, scagionati gli ex arbitri Bertini e Dattilo, condannato De Santis. Fine delle trasmissioni? No, Giovanni Malagò, numero 1 del Coni sbotta: «Dico solo è chi mi sembra una vicenda tipicamente italiana». E nemmeno per i tifosi.
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Moggi prescritto, rabbia social: #Farsopoli
La prescrizioni di Moggi e Giraudo hanno scatenato la polemica sui social network. Intanto i tifosi juventini chiedono la restituzione dei due scudetti ritirati
La sentenza ha infatti scaldato gli animi dei molti che hanno idealmente trasferito l’aula del tribunale sui social network per dare vita a un ipotetico quarto grado del processo. A colpi di sfottò corrosivi, tra hashtag e retweet. Gettonatissimo il termine “prescritti”, che fino al giorno prima sembrava pertinenza esclusiva degli interisti, ahiloro. «Ma quindi i prescritti da oggi non sono soltanto i nerazzurri», twitta Luigi Calligari. «Tremo al solo pensiero di quante camicie dovrò sudare per spiegare al mio barbiere che Moggi è colpevole benché prescritto», ironizza Riccardo Vaccaro. «Ecco il triplete dei gobbi: prescritti Agricola, Moggi e Giraudo», cinguetta Andrea Topran. Compatto anche il fronte bianconero: Calciopoli è sempre più Farsopoli, per loro. «Senza frode sportiva gli scudetti devono tornare alla Juve», chiedono in molti, dandosi appuntamento tra due o tre mesi, quando usciranno le motivazioni della sentenza: sperano che il club possa applicare l’articolo 39 alla Giustizia Sportiva e ottenere la restituzione dei due tricolori revocati. E, magari, ottenere una piccola parte dei 444 milioni di danni richiesti alla Figc.
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