rassegna stampa roma

Conte: «La mia Italia è pronta»

Stasera a Spalato sfida decisiva contro la Croazia: si gioca a porte chiuse

Redazione

Ieri ne sono saltati altri due. Più che un ritiro, pare un lazzaretto. De Rossi e Verratti, entrambi acciaccati, non sono nemmeno saliti sull’aereo che nel tardo pomeriggio ha portato l’Italia da Firenze a Spalato dove stasera gli azzurri si giocheranno una buona fetta di qualificazione all’Europeo del prossimo anno in Francia. L’Italia perde i pezzi, ma il ct Antonio Conte fa spallucce. Già senza Zaza e Barzagli («Non li abbiamo mai avuti e la loro assenza non ha pensato sul piano del lavoro», spiega il ct), stasera nel vuoto dello stadio Poljud (si giocherà a porte chiuse dopo le intemperanze degli ultrà croati a San Siro nella sfida d’andata) non ci saranno nemmeno due pilastri del centrocampo come De Rossi e Verratti. «Siamo in tanti e abbiamo lavorato bene in vista della gara», rivela Conte che poi aggiunge: «Sarà una partita importante ma non cambierà nulla in caso di qualsiasi risultato. Di sicuro affrontiamo la squadra più forte del girone». E pure capolista del gruppo, due punti sopra gli azzurri, e capace di dominare nel gioco per lunghi tratti l’Italia nei 90’ del Meazza. «All’andata dissi che erano avanti e meritavano il primo posto. Ma oggi non firmerei per un pari: punto sempre all' obiettivo massimo, poi valuteremo se un pari verrà». Una Nazionale che vara il 4-3-3 per scelta ma anche per costrizione col possibile tridente Candreva-Pellè-El Shaarawy. «Non nasce dalla volontà di contrastare la Croazia - spiega Conte -, fa parte di un progetto, e vista la situazione attuale è la soluzione migliore. Fortunatamente, abbiamo avuto a disposizione tre giorni di stage la scorsa settimana. Cambiare sistema, se si vuole dare un'impronta di gioco, non è sempre facile». Nel ritiro azzurro uno dei temi chiave è il futuro di Pirlo. Potrebe lasciare la Juve e scegliere i dollari del soccer americano. E la Nazionale? «Se parli con Andrea percepisci che ha un grandissimo entusiasmo, quello di un ragazzino. Non penso che possa lasciare l’Italia, questo è fuor di dubbio. Ha ancora tanto da dare», certifica il ct. «Conoscendolo penso che abbia bisogno di capire se può ancora cavalcare l'onda», aggiunge Buffon. Di sicuro stasera metterà insieme la 114ª presenza in azzurro, per dimenticare le lacrime di Berlino.