I tre punti sono tornati, ma in casa Roma le preoccupazioni restano. A Palermo Spalletti, pungolato dalle dichiarazioni della vigilia del presidente Pallotta sulla formazione anti-Napoli e sulla precaria condizione atletica riscontrata a Lione, ha messo mano pesantemente al turnover.
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I giallorossi ritrovano i 3 punti, non la serenità
A rovinare la festa c’è il pensiero al Lione a cui giovedì all’Olimpico bisognerà dare l’assalto per tentare di ribaltare il 2-4 e conservare l’Europa League e c’è il «no, grazie» di Totti a Spalletti a entrare nel finale
Fuori gli stanchissimi Strootman e Dzeko e gli stanchi De Rossi ed Emerson oltre allo squalificato Manolas. Dentro Mario Rui, Paredes e per la prima volta Grenier. In attacco, al posto del bomber bosniaco, non c’è Totti ma El Shaarawy che parte da sinistra ma deve entrare in mezzo al campo. Come in occasione del gol dello 0-1 ispirato da Grenier.
Il Palermo del presidente-Iena Baccaglini, complice anche un fuorigioco molto dubbio che gli toglie l’1-0 segnato da Nestorowski con papera di Szczesny, si è arreso per manifesta inferiorità. L’assalto al secondo posto del Napoli è di nuovo respinto, ma i sorrisi pieni in casa giallorossa sono lontani.
C’è il pensiero Lione a cui giovedì all’Olimpico bisognerà dare l’assalto per tentare di ribaltare il 2-4 e conservare l’Europa League. E c’è il "no, grazie" di Totti a Spalletti a entrare nel finale. "Meglio di no mister, ho mal di schiena". Basta per non far passare il mal di testa.
(R.Buffoni)
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