Sono macerie. Vere e proprie macerie quelle che ha lasciato Monchi a Roma. E a guardare la velocità con cui è ripartita la sua carriera da Siviglia, incoronato figliuol prodigo dal club spagnolo, il signor Ramon non si è più voltato indietro, come riporta Leggo.
rassegna stampa roma
Dalle macerie di Monchi ai miracoli di Tare
Le scelte del ds spagnolo sono diventate ancora più disastrose una volta che la rosa è rimasta orfana di tanti titolari infortunati
Avrebbe dovuto, perché la prestazione della difesa della Roma sabato con la Spal in trasferta è stata imbarazzante. Sabato guardavi giocare e affondare gente come Karsdorp e Marciano e pensavi a Monchi, al perché di certe sue scelte, diventate ancora più disastrose una volta che la rosa è rimasta orfana di tanti titolari infortunati.
Povero Ranieri, che compito arduo che ha e fa bene a urlare e a usare il pugno di ferro ora. Magari tira fuori quell'orgoglio dai giocatori, impalpabile in questa stagione. E viene naturale il paragone con il ds della Lazio Igli Tare. A guardare ieri la squadra unita, forte, veloce, volitiva contro il Parma veniva quasi rabbia. Tare è stato spesso criticato, decisamente meno politico e simpatico di Monchi. Ma guardate oggi come giocano Luis Alberto e Milinkovic rispetto a qualche mese fa che sembravano turisti. Qualcuno gli ha parlato, li ha convinti a impegnarsi. Magari senza sorrisi, a muso duro ma li ha convinti. E quel qualcuno è stato Tare.
(M.Lobasso)
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