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Candela e Cafu, lo scudetto 20 anni dopo: “Quel giorno scoprimmo il paradiso”

LaPresse

Il brasiliano: "Un tricolore a Roma ne vale dieci vinti al Milan", il francese: "Con Mourinho e 3-4 acquisti di livello si può tornare a sognare"

Redazione

Marcos Cafu e Vincent Candela. Uno sempre sorridente, l’altro guascone. Uno a destra, l’altro a sinistra. E non parliamo di politica. Barbera e Champagne di una squadra formidabile che vantava i due terzini probabilmente più forti d’Europa da completamento di una rosa formata tra gli altri da Totti, Montella, Batistuta, Aldair, Samuel, Tommasi ed Emerson, scrive Francesco Balzani su Leggo.

Una squadra allestita da Sensi e allenata da Capello che domani festeggia i 20 anni dall’ultimo tricolore. Il terzo della storia. Parte il Pendolino brasiliano che oggi è dirigente Fifa e che non ha dimenticato quel giorno di vent’anni fa: "Il 17 giugno? Mi ricordo tutto dal primo all’ultimo secondo. Era l’ultima stazione di un viaggio bellissimo. Roma-Parma era attesa da tutti, soprattutto dai tifosi che da 18 anni aspettavano quel momento memorabile. A due minuti dalla fine tutti i giocatori in campo erano con gli occhi fissi sugli spalti, era impossibile non restare incantati da quelle bandiere, quei cori, quei colori".

Meglio vincere a Roma o Milano? Cafu nemmeno ci pensa: "Non c’è paragone, uno scudetto a Roma ne vale dieci vinti al Milan. Non è paragonabile l’emozione che ti regala la gente. Un po’ come in Brasile”. Con il quale Marcos ha vinto due Mondiali.

Sul tetto del pianeta nel 1998 si è seduto anche Candela autore dell’assist del primo gol di Totti contro il Parma tre anni dopo: “Sul pullman per andare allo stadio c’era una tensione incredibile anche perché affrontavamo un Parma fortissimo. Batistuta non disse un parola mentre io Montella e Totti parlavamo solo di come potevamo metterci in campo. E visto come è nato il primo gol avevamo le idee chiare. Il resto lo conoscete”. Quando Roma rivivrà giorni così?Credo presto - dice Candela -.L’arrivo di Mourinho ricorda quello di Capello. Ora servono 3-4 acquisti di livello e poi si può sognare”. Perché come scrive Donato Carrisi bisogna “ricordare il passato per prepararci al futuro”. Che potrebbe urlare il nome di Icardi offerto in questi giorni e sul quale la Roma sta facendo più di una valutazione.