Non è uno spareggio perché Toro e Roma, di fatto, da anni giocano campionati diversi. Oggi, però, a entrambe serve solo la vittoria. E la notizia è che, nonostante il +14 in classifica, i giallorossi non sono favoriti. La forbice s’è ridotta: sono 4 mesi (16 turni su 29) che Ventura viaggia più forte di Garcia. E ora, come minimo, se la può giocare alla pari.
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Tutte le sfumature d’Europa. Toro-Roma, bivio per due
Con 11 punti in meno rispetto a un anno fa, l’obiettivo irrinunciabile per gli uomini di Garcia è l’accesso diretto alla Champions
Senza titoli per il 7° anno - È uno snodo fondamentale, quello dell’Olimpico. C’è in gioco l’Europa in tutte le sue sfumature: un ko può rovinare tutto, un pareggino rischia di complicare enormemente lo sprint. Toro e Roma hanno un passato recentissimo identico: escluse dall’Europa League il 19 marzo, si sono rifatte vincendo le due sfide successive di A. Tra Parma e Bergamo, i granata hanno ripreso a inseguire il 6° posto che coronerebbe un’altra stagione da lode. Con gli 1-0 su Cesena e Napoli, i giallorossi sono invece ripartiti faticosamente dopo aver vinto una sola delle 10 precedenti partite. Garcia è tornato a blindare la difesa ma non ha ancora ritrovato sprint ed efficacia in attacco: il risultato sono i 4 gol segnati e subiti negli ultimi 7 match. È una Roma diversa, quella di inizio 2015. Fa meno possesso- palla, è più compassata e meno sbarazzina. Sa di non poter più sbagliare, mica solo perché la sua tifoseria l’ha già contestata apertamente. Sarà comunque la settima stagione consecutiva senza titoli, questa. Con 11 punti in meno rispetto a un anno fa, l’obiettivo irrinunciabile è l’accesso diretto alla Champions. Ma al 23° turno aveva 10 lunghezze sulla Lazio e ora gliene resta una sola. Con Pioli impegnato in casa contro l’Empoli, se Garcia oggi non vince, per la prima volta da quando guida la Roma scivolerà al 3° posto. Quagliarella contro il tabù A Torino la Roma non perde da 25 anni. Ma non aveva mai trovato un Toro così in salute e motivato. «Sappiamo che non è facile giocare in casa sua - chiarisce il tecnico francese -. Ma per noi non cambia nulla: giocheremo per vincere, come sempre da quando sono qui. E poi, i risultati dimostrano che per noi è più semplice giocare in trasferta». Per il Toro, invece, non c’è differenza: 21 punti fatti all’Olimpico e 21 punti fuori. Procede a ritmo-Champions da dicembre e sa che con questo passo si prenderà il 6° posto che vale i preliminari di Europa League. Nel turno che mette di fronte le sue 4 rivali con Napoli- Fiorentina e Milan-Sampdoria, però sa anche che soltanto una vittoria farebbe impennare le sue quotazioni. Punta molto su Fabio Quagliarella, che nel 2015 ha già segnato 7 volte in A, superato solo da Toni (10), Icardi e Menez (8). Guarda caso, nelle ultime 12 giornate il Toro è rimasto a secco nello 0-2 contro la Lazio, unica sfida saltata dall’ex juventino. Che ha tanta voglia di bucare la Roma: non gli riesce ormai dal 2007. Sull’altra sponda, però, c’è anche Totti che digiuna da un po’: ultimo gol ai granata nel 2009. E in questo campionato, appena 5 reti totali. Rischia il minimo dal 1997. Un motivo in più per tenerlo d’occhio. Sempre che giochi: non lo fa dal 16 marzo.
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