Zero titoli. Il finale di Luciano Spalletti alla Roma sembra aver trovato il suo copione definitivo, ora che la vetta della classifica lontana otto punti e le coppe sono solo un ricordo, scrive Buccheri su "La Stampa". Zero titoli dovrebbero anche significare l’addio di un allenatore che alla conquista di un obiettivo ha legato la sua permanenza nella Capitale e che ieri, dopo pareggio all'Olimpico con l'Atalanta, parlava al passato. "A Roma ho trovato la possibilità di lavorare e ce l'ho messa tutta: adesso pensiamo alle ultime sei partite di campionato perché c’è un secondo posto da conquistare, poi ci prenderemo le nostre responsabilità".
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Roma incompiuta, Spalletti si arrende: “Io c’ho provato”
Pigra e disattenta nella prima parte di gara contro l'Atalanta. Reattiva e pungente, nella ripresa: cosi, dall'incrocio capitolino, è uscito un risultato (1-1) giusto e fedele specchio dell'andamento del pomeriggio
La sfida contro l'Atalanta ha raccontato di una Roma incompiuta, come accaduto spesso durante la stagione. Se infatti con il Sassuolo e l'Empoli giocare un solo tempo era bastato per arrivare al bottino pieno, davanti ai vivaci bergamaschi è andata diversamente. Pigra e disattenta, la Roma nella prima parte di gara. Reattiva e pungente, nella ripresa: cosi, dall'incrocio capitolino, è uscito un risultato (1-1) giusto e fedele specchio dell'andamento del pomeriggio.
Il risveglio giallorosso è di quelli devastanti come solo una squadra di grande qualità può fare. Prima il pareggio di Dzeko (25 le sue reti, re con Belotti), poi il palo di De Rossi (spettacolare la sua semi rovesciata) e l'incrocio di Nainggolan (la traversa ha smesso di tremare dopo un bel po' di tempo per la forza della saetta del belga): i legni, ben diciassette, consegnerebbero ai giallorossi lo scudetto perché nessuno ne ha colpiti di più.
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