È il reparto in cui i tifosi chiedono di mettere mano più pesantemente, acquistando giocatori di qualità che garantiscano tanti gol. Eppure è il settore al momento più sovraffolato. L’attacco della Roma può al momento contare ben 8 giocatori, tre centravanti (Totti, Destro, Doumbia) e cinque esterni (Gervinho, Ljajic, Iturbe, Ibarbo, Falque), più il jolly Florenzi. È da ieri ufficiale, infatti, l’arrivo dello spagnolo Iago dal Genoa, con la formula del prestito oneroso (un milione), con obbligo di riscatto a sette milioni più uno di bonus. Un’abbondanza che stride con i malumori di Garcia, che aspetta di sapere su quali giocatori potrà effettivamente contare. Sabatini sta infatti facendo di tutto per sistemare almeno Destro e Doumbia prima del raduno di domenica prossima a Trigoria. Mattia sta tornando dalla vacanza negli States per affrontare di persona qualsiasi decisione sul suo futuro, mentre l’ivoriano attende che si muova qualche club cinese.
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Troppi in attacco. Arriva Falque pressing su Dzeko
Un’abbondanza che stride con i malumori di Garcia, che aspetta di sapere su quali giocatori potrà effettivamente contare
Otto pedine d’attacco ognuna, per un motivo o per l’altro (Totti escluso e Falque perché appena arrivato) in cerca di riscatto, con pochissima voglia di lasciare la capitale e con addosso lo scetticismo dei tifosi. Un reparto che deve riscattarsi, ben consapevole che nel mirino della società sono finiti due attaccanti ai quali bisogna fare spazio. Sabatini farebbe infatti volentieri un doppio colpo, portando nella capitale Dzeko e Luiz Adriano. Quest’ultimo era stato a un passo dal trasferirsi a Roma già nel gennaio scorso, bloccato dalle richieste esose del presidente dello Shakhtar Donetsk, per nulla spaventato dal rischio di perdere il ragazzo a parametro zero. Il contratto del brasiliano scadrà infatti il prossimo dicembre, e adesso il suo addio al club ucraino appare sicuro. Due punte che cambierebbero il volto alla squadra, aumentando la forza esplosiva di un reparto da rifondare per ritrovare gol e cattiveria. Sentono la pressione i tesserati attuali, come detto, che non vedono l’ora di cominciare a lavorare per dimostrare di poter far parte della rosa giallorossa. In particolare Iturbe, che su Twitter ha ieri lanciato il suo grido di gioia. «Sono pronto per ricominciare a fare quello che mi piace. Manca poco. Daje Roma». Da capire lo stato d’animo anche di Gervinho, che è stato a un passo dal trasferirsi negli Emirati e si ritroverà invece a Pinzolo tra il malumore dei tifosi, che non hanno preso bene il suo impuntarsi rispetto alla cessione e, soprattutto, il rendimento scadente della seconda parte della scorsa stagione.
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