rassegna stampa roma

Totti, Osvaldo e Borini con la Fiorentina per il bis

(La Repubblica – F. Ferrazza) – Un insperato riscatto, una tregua a tempo con la tifoseria giusto per tirare un po’ il fiato, provando a prendere finalmente la rincorsa.

Redazione

(La Repubblica - F. Ferrazza) - Un insperato riscatto, una tregua a tempo con la tifoseria giusto per tirare un po' il fiato, provando a prendere finalmente la rincorsa.

La vittoria sull'Udinese fa rialzare la testa alla Roma, ancora una volta aggrappata alla sua bandiera. Francesco Totti, il gol e non solo, quel feeling con Osvaldo che ha fatto commuovere più di qualche cuore duro in Sud, perché magari ce ne vorrà prima di vincere scudetti o Champions, ma la rete numero 212 del capitano è qualcosa da raccontare. Totti, che è ambasciatore Unicef, ha incontrato ieri a Trigoria una delegazione dell'organizzazione creata a difesa dei bambini, ricevendo una maglietta speciale giallorossa creata apposta per lui. La sensibilità del numero dieci si è poi rivolta alla famiglia del ragazzo della Lazio scomparso ieri, Mirko Fersini. «Faccio le mie condoglianze alla famiglia e a tutti quelli che gli volevano bene».

Intanto i tifosi contano i gol dei loro beniamini: undici volte a segno, Osvaldo, cinque Francesco, per una miscela che vede la squadra girare decisamente meglio quando entrambi sono abili e arruolati. Su di loro si appoggiano le speranze dei tifosi e quelle di Luis Enrique, che ha ieri ritrovato anche Borini, il secondo attaccante più prolifico con nove gol.

Domenica all'Olimpico arriverà la Fiorentina, necessario un altro successo per continuare a credere in una rimonta per il terzo posto ai limiti dell'impossibile, sfruttando il favorevole ruolino di marcia casalingo, prima di affrontare la trasferta di Torino. Non è da escludere che il tecnico spagnolo continuia schierare spesso e volentieri De Rossi come centrale difensivo, complici gli errori commessi da Heinze e il bel momento vissuto da Marquinho. Il centrocampista sta convincendo anche i più scettici, a forza di prestazioni in evidente crescita, con quel minimo di fiuto per il gol che male non fa. Il brasiliano, definito un "Perrotta" con i piedi migliori, consente a Luis Enrique di schierare Gago davanti alla difesa e Pjanic dall'altra parte, un modo per avere, quando serve, De Rossi tra la difesa.