Un importante vertice in Figc: tutti presenti, fra Leghe e componenti (c'era anche Nicchi, assente solo Ulivieri), per decidere il futuro del calcio italiano. Non solo la riforma dei campionati, cui Tavecchio tiene molto anche per motivi... elettorali, ma quale calcio si vuole nei prossimi cinque anni. Le parole magiche sono tre: sostenibilità, credibilità e attrattiva. La riunione è andata bene, tanto che si rivedranno venerdì 25 settembre.
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Summit in Figc: quale calcio fra cinque anni ?
Le parole magiche sono tre: sostenibilità, credibilità e attrattiva. Vertice fra Leghe e componenti
Il discorso sul futuro è stato affrontato ad ampio spettro: c'è da discutere ovviamente sulla riforma dei campionati dove il nodo è la Lega di serie A. Per la verità, i 20 padri-padroni del calio maggiore non hanno mai fatto un'assemblea sull'argomento, anche se pare che ci siano almeno 4-5 club, quelli medio-piccoli, che sono al momento contrari. Temono di finire in B e restarci chissà quanti anni. Si sta lavorando quindi su un'ipotesi di una A a 18 (ora 20) e una B a 20 (ora 22), con due retrocessioni e due promozioni dirette. Si sta lavorando anche al paracadute (100 milioni?) per le società che retrocedono. Ma il discorso, e questo è un fatto positivo, è più complesso, più a fondo. Riguarda l'assetto generale del nostro calcio.
La Figc ha già fatto una buona cosa (sulla spinta del fallimento del Parma), tanto che fra quattro anni i club dovranno avere il bilancio in pareggio (ce la faranno? per alcuni sarà molto dura...). Ma ora si vuole dare un volto nuovo, più moderno, a tutto mondo del pallone. Dai dilettanti ai professionisti (a proposito, in futuro forse ci sarà una sola Lega fra B ed ex serie C). Una sfida non facile ma che vale la pena essere portata avanti. E nel summit di ieri, è stata trovata una via di buon senso e collaborazione. Cosa non usuale fra le varie Leghe e componenti. Poi, magari si litigherà: ma il primo passo Tavecchio l'ha fatto...
F.Bianchi/SPY CALCIO
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