Le prove tecniche per la scritta luminosa “Godbye Zlatan” — proprio così, God — sui cartelloni a bordocampo hanno animato a San Siro la vigilia della partita col Verona. Nulla è eterno e proprio perché Ibra, 42 anni a ottobre, ha a lungo incarnato l’utopia del matrimonio a prova di tutto, la sua vicenda diventa il paradigma dello strano week-end degli addii o delle troppe questioni in sospeso: stavolta pare improbabile che qualche altra strada non si separi. Napoli-Sampdoria sarà l’ultima di Spalletti sulla panchina della squadra con cui ha appena vinto lo scudetto. Per smascherare il futuro di Mourinho alla Roma non basterà la partita con lo Spezia, che lui, squalificato e perciò in silenzio quanto mai strategico, vivrà dal pullman o dal box apposito, constatando l’esito del plebiscito a suo favore: il popolo romanista vuole ancora il demiurgo portoghese che - scrive Enrico Currò su 'La Repubblica' - intenderebbe chiedere la testa del dg Pinto alla nuova general manager Lina Souloukou, in attesa del colloquio urgente coi Friedkin, i proprietari americani. Un contatto c’è stato, ma solo per fissare un appuntamento in queste ore. Al destino di Mourinho è legato quello di Dybala, l’altro eroe popolare, data la clausola di rescissione da 12 milioni di euro per l’estero e di 20 per l’Italia. Se divorzio fosse bisognerebbe prepararsi alla sommossa.
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