Non è l'accoglienza di uno stadio quasi interamente ostile a spaventare Simone Inzaghi. Né Di Francesco potrà godersi col sorriso i 45mila (solo 13mila i laziali) che oggi daranno il bentornato al derby. II motivo è semplice: l'Olimpico, per entrambi, è diventato un nemico, come scrivono Giulio Cardone e Matteo Pinci su La Repubblica.
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Roma-Lazio, il nemico è in casa: l’Olimpico e la sua maledizione
Nel giardino di casa i due club hanno perso tanti e troppi punti. Di Francesco ha il peggior rendimento domestico della gestione americana dopo quello di Zeman
Roma e Lazio fanno una fatica del diavolo a vincere all'Olimpico, e basta pochissimo perché scivolino. Quarantasei partite di campionato, equamente divise tra le due squadre, dall'inizio della stagione scorsa e nell'inizio di questa, compreso il derby in casa dell'altra. Di queste 46 partite, Roma e Lazio sono state capaci di vincerne solo la meta: 23. Una volta su due steccano, troppo per due club con l'intento dichiarato di meritarsi un posto in Champions League.
Lì, nel giardino di casa, la Lazio ha visto scivolarla via nel campionato passato, perdendo lo scontro diretto con l' Inter all'ultima giornata - le sarebbe bastato il pari - ma anche buttando via punti con Genoa, Bologna, Torino. Anche dopo due vittorie interne in fila, lo scivolone col Napoli dell'esordio resta un memento che richiama anche l'allergia ai big match: l'ultima vittoria contro una grande e quella in casa Juve vecchia di un anno.
Se Inzaghi ci ha rimesso il quarto posto, a Di Francesco l'Olimpico rischiava di costare persino più caro. Con 1,81 punti raccolti in media a ogni incontro, il tecnico ha il peggior rendimento domestico della gestione americana dopo quello di Zeman, e la crisi della Roma, deflagrata a Bologna convincendo il presidente Pallotta a sondare l'idea di un cambio in panchina (eventualità non ancora scongiurata), ha messo radici con i pareggi interni contro Atalanta e Chievo, entrambe capaci di rimontare la Roma e persino terrorizzarla: il riscatto contro il Frosinone non ha cambiato granchè.
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