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Roma, Europa League: la delusione di Spalletti. La vittoria non basta

I giallorossi terminano la partita tra gli appalusi dei 43mila presenti all'Olimpico

Redazione

Il ritorno a un Olimpico di nuovo vestito a festa dopo tanto tempo, colorato da un colpo d’occhio di quelli importanti (43mila i presenti), non è però sufficiente a trasformare in realtà la tanto sperata remuntada. La Roma ce la mette tutta, ma non riesce a ribaltare la sconfitta dell’andata contro il Lione (4-2): finisce tra gli applausi, con un’inutile vittoria per 2-1 dei giallorossi, non sufficiente per superare il turno, con l’EuropaLeague che si interrompe agli ottavi, trasformandosi in un rimpianto stagionale. Ha seguito solamente dalla televisione la sfida europea, Pallotta, dopo aver dribblato i cronisti che ne attendevano lo sbarco a Ciampino. Al presidente, appena arrivato a Roma, si è alzato un febbrone che lo ha messo ko. Anche senza il sostegno dei gruppi ultras della Sud, per una notte sembrava di rivivere l’atmosfera di un anno e mezzo fa, quella precedente alla costruzione delle barriere in curva. Nessun problema sul fronte ordine pubblico. Nonostante i timori legati a un possibile contatto tra le due tifoserie nel centro della capitale, tutto si è invece svolto nella regolarità: i circa mille sostenitori del Lione sono stati scortati all’interno del settore ospiti e poi riaccompagnati al termine della partita, come scrive Ferrazza su La Repubblica.

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Prima della gara parla Massara, ds giallorosso, almeno in attesa di capire su quale dirigente Pallotta deciderà di puntare come uomo-mercato. «Ma le strategie di mercato sono già pianificate – spiega prima della partita – la presenza del presidente è un momento felice, perché sarà vicino alla squadra e ai tifosi. Ma le strategie sono chiare, vogliamo una Roma più forte e competitiva». Pallotta vedrà anche Spalletti per confrontarsi sul futuro del tecnico. «Non sono in programma incontri particolari – frena il ds – avrà modo di confrontarsi e tutto andrà per il meglio, anche il rapporto con il mister». Ora la squadra dovrà pensare subito al campionato, alla gara con il Sassuolo di domenica sera. L’ultima prima di una sosta del campionato quanto mai provvidenziale. La squadra ha bisogno di rallentare i ritmi, al termine di un mese e mezzo che più intenso non si potrebbe, prima di una nuova, complicata, full immersion.